Il pilota Ferrari racconta della sua trattativa con la Sauber e la fine del rapporto con la Casa di Maranello prima del gran premio di Singapore.
La notizia dell’avvicendamento sul sedile della Ferrari con Leclerc al posto di Raikkonen ha fatto il giro del mondo e così il finlandese non è potuto sfuggire alle domande nel corso della conferenza stampa che anticipa il gran premio di Singapore in programma nel prossimo weekend.
“Iceman” ha risposto a modo suo, con delle dichiarazioni che mostrano quanto la cosa l’abbia contrariato, ma nello stesso tempo che esternano una certa pace interiore nell’aver saputo l’esito della scelta da parte dei vertici di Maranello. “Quello che è successo è già stato detto, quindi non serve aggiungere altro, ma non è stata una decisione che ho preso io. Quello che è scaturito non è dipeso dalla mia decisione, però l’esito è stato quello che avete visto. Per lo meno c’è stato un esito”.
Parole a cui sono seguite dichiarazioni poco edificanti verso chi ha visto un ritorno romantico alla Sauber dove ha iniziato la carriera in Formula 1 e dove, forse, potrebbe concluderla. Frasi che chiudono il discorso anche sulla futura competitività della Sauber e su quanto sia stata valida o meno la sua decisione di tornare in questo team. “Perché no? Perché ho voluto farlo. Perché starei cercando di rendere la cosa così complicata! Non ne so più di voi riguardo a quelle che saranno le prestazioni dei vari team l’anno prossimo, nessuno può saperlo. Chiaramente si può ipotizzare, ma dovremo aspettare di vedere cosa si potrà fare. Ho i miei motivi per questa scelta e sono sufficienti per me, non ho bisogno di sentire quello che pensano gli altri e non mi interessa. In realtà non è una cosa a cui io abbia sempre pensato, anche perché non si può mai sapere quello che accadrà. Ora c’è stata questa opportunità e non direi che ci fosse stato un piano a lungo termine. È andata così perché si è presentata l’occasione”.
Infine, per tutti coloro che si chiedono se adesso aiuterà Vettel e la Ferrari per conquistare i due mondiali in ballo, piloti e costruttori, ha risposto: “io posso guidare solo una macchina ovviamente. Si parla sempre tanto di questa cosa, se posso aiutare o meno, però è sempre facile parlare da fuori e dire quello che può succedere in teoria. In pratica è sempre molto difficile fare le cose giuste. Vedremo cosa accadrà in gara, se saremo vicini. Ovviamente conosciamo le nostre regole interne e sono piuttosto semplici”.
Dunque, Kimi non si smentisce, è sempre unico nelle sue dichiarazioni, e non teme il giudizio di nessuno, piuttosto gli è indifferente, ma è chiaro che la situazione nel box Ferrari adesso non è tra le più semplici da gestire.