Stop alle auto domenica dalle 10 alle 18 a Torino e in diversi comuni della provincia. Previste agevolazioni per chi usa i mezzi pubblici.
Stop alle auto domenica dalle 10 alle 18 a Torino e in diversi comuni della provincia. Previste agevolazioni per chi usa i mezzi pubblici.
Dopo Milano, che di recente ha messo in atto il piano d’emergenza antismog applicando blocchi del traffico sul territorio comunale, tocca adesso alla città di Torino, dove dalla prossima domenica, dalle ore 10 alle 18, le automobili non potranno circolare nel capoluogo nonché nei territori di alcuni comuni come Beinasco, Borgaro, Carmagnola, Collegno, Grugliasco, Nichelino, Pinerolo, Rivoli, Settimo e Venaria.
La decisione arriva dopo 17 sforamenti del limite massimo di PM10 consentito dalle normative e prende di mira tutti gli autoveicoli per il trasporto privato ad esclusione di quelli alimentati a GPL, metano o dotate di tecnologia di propulsione ibrida, (a queste ultime rimarrà precluso in ogni caso l’accesso alla ZTL Centrale).
Torino e alcune aree della provincia mettono quindi al bando le automobili, con il rischio di disagi non di poco conto per i cittadini, tanto che contestualmente all’entrata in vigore del blocco si è deciso di incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici assicurando il costo del biglietto di un euro per bus e tram, valido per tutto il giorno, mentre le corse aumenteranno di numero al fine di assicurare una migliore copertura di tutte le tratte.[!BANNER]
“Il nostro non è un no ideologico – dichiara l’assessore regionale all’Ambiente Roberto Ravello – ma dettato dalla convinzione che le domeniche a piedi non servano. L’anno scorso a febbraio, il lunedì dopo il livello delle PM10 fu addirittura peggiore, probabilmente perché molti degli autobus immessi sul territorio come rinforzo erano vecchi e inquinanti. Noi crediamo più urgenti interventi strutturali. A dicembre abbiamo stanziato 70 milioni di euro per rinnovare il parco dei mezzi pubblici”.
L’obiettivo di migliorare la qualità dell’aria tramite i blocchi alle auto viene visto con favore da diversi esponenti politici, mentre rimangono esclusi al momento i comuni di Orbassano, Chieri e Chivasso, mentre regna l’incertezza sul da farsi a San Mauro, Moncalieri e Ivrea.