Qualora Fiat-Chrysler spostasse a Detroit la sede dell’azienda, gli azionisti potrebbero chiedere il rimborso dei titoli. Valore: 4 miliardi di Euro.
Qualora Fiat-Chrysler spostasse a Detroit la sede dell’azienda, gli azionisti potrebbero chiedere il rimborso dei titoli. Valore: 4 miliardi di Euro.
Detroit sì o Detroit no? L’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, è al lavoro coi suoi collaboratori per quantificare i costi di un’eventuale spostamento nella metropoli del Michigan del quartier generale dell’azienda dopo la fusione con Chrysler.
La posta in palio è elevata, anche sotto il profilo del’azionariato: i detentori delle quote, avranno il diritto di chiedere il recesso dai titoli in loro possesso al valore della quotazione media degli ultimi 6 mesi, come recita lo stesso Codice civile all’articolo numero 2437. Ed è questo punto, che in base ai calcoli dovrebbe costare ben 4 miliardi di Euro, che lascia perplesso il manager italo-canadese, che potrebbe cedere alle lusinghe del governo italiano con il quale si incontrerà sabato 12 febbraio.[!BANNER]
Intanto, il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani ha già reso noto che chiederà a Marchionne di tenere in Italia “la testa e il cuore della Fiat”, anche perché il settore automobilistico, incluso l’indotto, rappresenta in Italia il 10% del Pil nazionale.
Questi 4 miliardi rappresentano il 66,4% delle azioni Fiat, che sono in mano a sottoscrittori terzi al gruppo che “qualora un’azienda decidesse di portare oltre confine la propria sede i soci che non hanno concorso alle deliberazione, hanno diritto di recedere”.