A Cervinia si sono svolti i test dinamici con pneumatici invernali organizzati da Assogomma e Federpneus. Motori.it vi racconta com’è andata.
A Cervinia si sono svolti i test dinamici con pneumatici invernali organizzati da Assogomma e Federpneus. Motori.it vi racconta com’è andata.
Viaggiare in sicurezza quando le temperature scendono al di sotto dei 7° C è una questione di gomma, invernale per l’esattezza. Perché gli pneumatici sono come le scarpe: vanno cambiati in base alla stagione. Mettereste mai delle calzature di tela per camminare sulla neve?
Bene, con le auto funziona più o meno allo stesso modo: i pneumatici estivi lavorano al meglio fino a che l’asfalto non diventa insidioso a causa delle gelate notturne o di una nevicata improvvisa, mentre i pneumatici invernali offrono il loro contributo migliore proprio in queste condizioni. Per provare i reali vantaggi offerti da questi pneumatici, Motori.it ha preso parte ai test organizzati da Assogomma e Federpneus nella scenografica cornice di Cervinia, in Valle d’Aosta.
Le prove sono state effettuate con vetture di diversa tipologia e trazione nelle situazioni più critiche della marcia quotidiana. Consigliati dai validi istruttori del centro internazionale guida sicura di de Adamich, abbiamo avuto modo di simulare diverse situazioni potenzialmente pericolose e di notare le differenze di reazione a seconda del tipo di pneumatico.
Evitamento di un ostacolo sulla neve
Siamo saliti in successione su tre Alfa Romeo Giulietta equipaggiate con gomme invernali, miste (estive e invernali), o solamente estive. Un valido test comparativo per capire cosa vuol dire affrontare uno slalom e una frenata con evitamento ostacolo a bordo della stessa vettura con pneumatici dalle caratteristiche differenti.
Il primo riscontro su un fondo innevato ci ha permesso di apprezzare quanto sia semplice e sicuro svolgere manovre come queste su una vettura dotata di pneumatici invernali: tutto fila liscio e si evita l’ostacolo con disinvoltura. Le cose si complicano con le gomme invernali montate solo sull’asse anteriore: l’auto inizialmente infonde sicurezza, ma poi, durante l’aggiramento dei birilli e in frenata si scompone nella parte posteriore. Non è semplice tenerla sotto controllo e non tutti i guidatori sono in grado di procedere senza mettere l’auto di traverso. Il discorso cambia radicalmente con le gomme estive su tutte e quattro le ruote; in questo caso bisogna procedere a velocità ridotta, in frenata la vettura è quasi incontrollabile e sbanda in tutte le direzioni, oltretutto necessita di molto più spazio per fermarsi (più del 30%).[!BANNER]
Frenata su neve/ghiaccio a 40 km/h
Passiamo ad un’altra situazione, la marcia quotidiana in rettilineo con frenata semplice alla velocità di 40 km/h e l’imbocco di una salita. Saliamo a bordo di una Toyota Auris HSD con le gomme invernali: le ripartenze avvengono in scioltezza e la frenata non sembra dare grosse preoccupazioni, anche in salita si procede senza intoppi, nonostante la neve. Completamente differente il quadro con la vettura munita di “scarpe” estive: in rettilineo si sentono lavorare i controlli per tenere l’auto più stabile possibile, in frenata gli spazi d’arresto sono lunghissimi perché le ruote tendono a bloccarsi e l’abs non riesce a svolgere il suo lavoro, mentre in salita si rimane bloccati e si rischia solamente di far lavorare inutilmente il motore e gli organi di trasmissione.
Strada in salita
Contrariamente a quanto si possa pensare, anche le strade in salita non sono un problema con le invernali, e lo abbiamo visto lasciando le Auris per salire sulle nuove monovolume Peugeot 5008, si parte bene e si sale spediti anche su strade che con le estive sarebbero assolutamente impraticabili. Sulla tutto spazio del Leone, inoltre, abbiamo sperimentato anche la guida con le catene che offre grip e trae d’impaccio ma trasmette molte vibrazioni sul volante e sollecita notevolmente gli organi meccanici.
Più tardi c’è stata quella che possiamo ritenere a tutti gli effetti la prova del nove, la ripartenza in salita e la frenata d’emergenza in pianura e in discesa a bordo di un SUV integrale, nella fattispecie la Mercedes GLK, gommata con pneumatici estivi ed invernali. Con le coperture estive si sale bene, ma se si è costretti a fermarsi a causa di un segnale di stop, di una fila o per altri motivi, ripartire non è così semplice come si può immaginare. Nonostante la trazione integrale, l’auto scava nella neve e tende a scivolare all’indietro non appena si rilascia l’acceleratore: una situazione che nella realtà potrebbe dar vita a spiacevoli urti con altre vetture. Inoltre, la frenata, soprattutto in discesa, pare non finire mai. Con le gomme invernali invece, ripartire in pendenza è un esercizio che si supera senza il minimo sforzo e anche la frenata risulta efficace con gli spazi d’arresto più che dimezzati.
Su una sportiva a trazione posteriore
Infine, per vedere come si comporta una sportiva di razza come la Jaguar XKR, abbiamo trovato tre vetture speculari dotate rispettivamente di gomme invernali, gomme miste (estive sull’asse anteriore e invernali su quello posteriore) e solamente estive. Con i controlli inseriti e le gomme invernali la coupé del Giaguaro ha affrontato la rotatoria sulla neve con estrema naturalezza, mentre con i pneumatici invernali montati solo sull’asse di trazione tendeva ad andare dritta costringendoci a lasciare l’acceleratore di continuo per riportarla in traiettoria. Inutili i tentativi con la vettura dotata di gomme estive: l’auto era praticamente inguidabile ed in una situazione reale non avremmo potuto far altro che lasciarla in strada.
Furgoni e autobus
Insomma, un verdetto che non lascia scampo: se si vuole procedere in sicurezza anche in inverno bisogna affidarsi alle gomme giuste e non cercare la via del risparmio montandole solo sull’asse di trazione, una situazione tollerata dal nuovo codice della strada ma molto pericolosa. Il discorso vale anche per i furgoni, per le ambulanze e per gli scuolabus: in delle prove comparative svolte da istruttori professionisti abbiamo potuto osservare come i veicoli commerciali risentano notevolmente della gommatura, soprattutto con del carico a bordo, e di quanto si allunghino gli spazi di frenata delle ambulanze che circolano con gli pneumatici estivi. Le coperture sono molto importanti anche per gli scuolabus a cui affidiamo il trasporto delle nuove generazioni.
Catene da neve: un’alternativa faticosa
Infine, un test semplice ma molto esplicativo: il tanto temuto montaggio delle catene. Questo esercizio è stato completato solo da alcuni partecipanti con l’aiuto degli istruttori, un indizio che la dice lunga sulla difficoltà di posizionamento delle catene, e sulla validità dell’alternativa offerta dalle gomme invernali.[!BANNER]
Alla fine della nostra prova, abbiamo apprezzato l’evoluzione che queste gomme hanno avuto nel tempo in termini di silenziosità, di tenuta e di comfort, e se dovessimo scegliere, tra l’avere le catene a bordo o il montaggio di pneumatici invernali – come diverse ordinanze impongono in differenti territori italiani, in seguito alle modifiche introdotte al Codice della strada – opteremmo sicuramente per la seconda soluzione. Una scelta più confortevole e sicuramente più poliedrica, che ci consentirebbe di viaggiare in sicurezza anche sotto la pioggia battente o sulle strade invase dal gelo.