Modalità di regolamentazione del rifornimento di gas naturale fai-da-te firmate dal Ministero dell’Interno e dal Ministero dello Sviluppo Economico. Adesso si entra nella fase esecutiva.
Presto, anche in Italia arriveranno le stazioni di rifornimento di metano self service. È il risultato di un complesso iter avviato dalla Commissione Europea (che a fine gennaio aveva terminato la fase di consultazione relativa alle norme che determinano le modalità di esercizio degli impianti di distribuzione del gas naturale per autotrazione: qui il nostro approfondimento) ed ora recepito dal Governo italiano attraverso uno specifico decreto, come reso noto da FederMetano in queste ore.
Nel dettaglio, il disegno di legge, firmato congiuntamente dal Ministero dell’Interno e dal Ministero dello Sviluppo Economico ed attualmente in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore 30 giorni dopo, quindi – di fatto – se ne può considerare l’operatività entro fine marzo, per fare in modo che in Italia la legislazione tenga come punto di riferimento la normativa europea. Nei prossimi giorni, vale a dire non appena il testo sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, non mancheremo di darne notizia e di analizzarne punto per punto gli articoli.
Da notare, appunto in ossequio alla normativa varata dalla Commissione Europea, gli step successivi, rivolti all’effettuazione dei vari “passi” di rifornimento self service in tutta sicurezza: ovvero, la creazione di una “banca dati” online, al quale accreditarsi, che raggrupperà i nomi di tutti gli utenti che faranno il “pieno” di metano fai-da-te, e “La creazione di un apposito tutorial che indichi i passaggi-chiave del rifornimento”, annuncia la nota FederMetano. Contestualmente, dovrebbero avere “disco verde” l’istituzione di un servizio clienti, operativo 24 ore su 24, nonché un sistema di riconoscimento dell’utente, mediante il metodo di pagamento elettronico che potrà essere utilizzato al distributore di gas naturale, come Bancomat e carte di credito.
L’adeguamento dell’Italia all’Europa in materia di rifornimento del metano (qui la nostra analisi sull’Ecotest 2018 ADAC che ha “premiato” la piccola Fiat Panda TwinAir 0.9 Natural Power bifuel benzina-metano fra le migliori vetture “green”) si avvia, dunque, a diventare realtà: e questo rappresenta un importante passo in avanti verso l’ulteriore sviluppo dei sistemi di alimentazione alternativi ed eco friendly (qui un nostro approfondimento su auto a GPL o metano: quale conviene di più), e del gas naturale in special modo. Pulito e, in proporzione a benzina e gasolio, relativamente economico, il metano rappresenta – così come il GPL – un ideale alleato del portafoglio degli automobilisti che necessitano elevate percorrenze quotidiane, così come di quanti debbano raggiungere le ZTL ed i quartieri centrali delle città.
Con il recepimento della normativa comunitaria 2014/94/UE in materia di requisiti e linee-guida inerenti la realizzazione di infrastrutture per combustibili alternativi da parte del Governo che autorizza, regolarizzandole dal punto di vista tecnico ed operativo, le modalità di rifornimento fai-da-te, gli oltre 930.000 “metano-automobilisti” attualmente presenti in Italia – oltre un terzo dei quali concentrati nelle regioni di nord est, con in testa l’Emilia Romagna, seguita da Marche e Veneto (qui la nostra analisi sui dati di mercato 2018 relativi alle auto GPL e metano) – avranno maggiore libertà di utilizzo del gas naturale: chiunque abbia a che fare con autoveicoli alimentati a metano sa bene che finora le modalità di erogazione del gas sono vincolate al servizio da parte di addetti adeguatamente formati, di conseguenza legate ai relativi orari di lavoro. Da qui l’”obbligo” per gli automobilisti al volante di veicoli a gas naturale a potere rifornirsi esclusivamente nelle ore diurne o di turno, senza potere fare il pieno di metano in altre fasce orarie (durante la notte, per fare un esempio).
Occorre peraltro tenere conto del ruolo di primo piano che l’Italia ha da lunghi anni assunto nelle tecnologie di alimentazione a metano, un settore nel quale il nostro Paese ha investito già a partire dal secondo dopoguerra.