Con una lettera firmata, 400 operai dello stabilimento ex-Bertone di Grugliasco invitano Marchionne ad un incontro. Ancora divisi i sindacati.
Con una lettera firmata, 400 operai dello stabilimento ex-Bertone di Grugliasco invitano Marchionne ad un incontro. Ancora divisi i sindacati.
Davanti ai cancelli dell’ex stabilimento Bertone di Grugliasco oggi è stato appeso lo striscione con la scritta: «Vogliamo lavorare. Officine Automobilistiche Grugliasco è il nostro futuro». E gli operai dell’impianto di Grugliasco (in provincia di Torino), acquistato dalla Fiat nell’agosto 2009, hanno scritto a Sergio Marchionne per invitarlo alla prossima assemblea dei dipendenti.
I sindacati hanno riferito, al termine di una riunione che si è tenuta presso le officine, che sono circa 400 gli operai che hanno firmato la lettera che chiede all’amministratore delegato un incontro diretto per risolvere problemi e incomprensioni: «Caro dottor Marchionne, venga da noi in assemblea a conoscerci. Proveremo a capirci senza pregiudizi e fughe ideologiche».
Il Progetto di rilancio dello stabilimento di Grugliasco e la possibilità di far rientrare al lavoro gli oltre 1.100 lavoratori dell’azienda si basa su un piano industriale simile a quello applicato a Mirafiori, in modo da continuare a investire nella produzione.
I sindacati però sono divisi. «Il nostro tentativo di tenere aperta la trattativa va avanti, quindi la Fiat e il mondo politico e istituzionale facciano le loro considerazioni», dichiara Vittorio De Martino della Fiom. Secondo Vincenzo Aragona, segretario della Fismic, «la Fiom prende in giro i lavoratori. La trattativa non è aperta e si rischia di perdere l’investimento e l’occupazione dei lavoratori». La Fim, tramite le parole di Margot Cagliero, chiede invece che venga organizzato un referendum tra i lavoratori perché «la trattativa, se mai c’è stata, è morta e sepolta, e in assemblea si assiste solo a comizi sindacali».