La sigla che non ha firmato il nuovo piano organizzativo per Pomigliano e Mirafiori non ci sta e passa al contrattacco.
La sigla che non ha firmato il nuovo piano organizzativo per Pomigliano e Mirafiori non ci sta e passa al contrattacco.
Entro la prossima settimana la Fiom (Federazione impiegati operai metallurgici) presenterà, presso il tribunale di Torino, un ricorso sugli accordi sottoscritti nel 2010 da Fiat e quattro sigle sindacali (Fim-Cisl, Fismic, Uilm, e Uglm), per gli stabilimenti di Pomigliano e di Mirafiori.
La notizia è stata diffusa da una nota dell’organizzazione sindacale e confermata dal segretario generale Maurizio Landini in un intervento nel corso di un’assemblea con i lavoratori convocata in fabbrica a Pomigliano d’Arco, in occasione dell’ultimo dei due giorni di ripresa produttiva presso lo stabilimento.
Il ricorso alla magistratura è necessario «per rendere nulli gli effetti dell’accordo Fiat per gli stabilimenti di Pomigliano e Mirafiori, che è un tentativo di cancellare e superare il contratto nazionale, il diritto alla contrattazione collettiva in fabbrica», ha spiegato Landini.