Nel giro di 2 settimane Chrysler potrebbe rifinanziare il debito di 7,6 mld di dollari con le banche Usa. Dopodiché, via libera alla quotazione
Nel giro di 2 settimane Chrysler potrebbe rifinanziare il debito di 7,6 mld di dollari con le banche Usa. Dopodiché, via libera alla quotazione
Chrysler potrebbe presto saldare il debito di 7,6 miliardi di dollari con i governi di Stati Uniti e Canada pari, rispettivamente, a 5,8 e a 1,8 miliardi. Si parla addirittura di un paio di settimane: fra il 18 e il 24 maggio, interverrebbero delle banche per erogare 7,5 miliardi complessivi suddivisi tra denaro liquido, obbligazioni e titoli di credito. In questo modo, il costruttore del Michigan potrebbe svincolarsi dalla pressione derivante dal debito con lo Stato e potrebbe risparmiare circa 200 milioni di dollari all’anno di interessi.
La manovra è stata decisa da Sergio Marchionne che si è incontrato con i rappresentanti di 125 banche di Europa e nord America, fra cui Intesa Sanpaolo e Unicredit. Fino a che non sarà rimborsato al Tesoro il debito con Chrysler, Fiat non potrà possedere più del 49,9% del capitale.
A tal proposito, l’amministratore delegato del gruppo ha riferito di non aver fretta di andare in Borsa e di non aver strettamente bisogno di chiedere soldi al mercato. “Ogni valutazione verrà presa di concerto con gli azionisti dell’azienda americana. Certo è che prima di puntare a Wall Street occorre far quadrare i conti e far capire al mercato quello che abbiamo fatto in questi mesi”.
Intanto, Marchionne si è detto soddisfatto dei risultati di bilancio di Chrysler, che nel primo trimestre 2011 hanno visto un utile netto di 116 milioni di dollari e dati positivi sulle vendite del nuovo Grand Cherokee e della Fiat 500, che solo negli Stati Uniti dovrebbe vendere 25.000 esemplari l’anno.