La FIA sentenzia: i diffusori di Brawn, Toyota e Williams sono regolari. Respinto l’appello di Ferrari, McLaren e Red Bull
La FIA sentenzia: i diffusori di Brawn, Toyota e Williams sono regolari. Respinto l’appello di Ferrari, McLaren e Red Bull
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Con uno scarno comunicato ufficiale di sei righe la FIA ha rapidamente risolto la diatriba tecnica che assillava la Formula 1 rigettando gli appelli di Ferrari e company sulla regolarità dei diffusori utilizzati da Brawn GP, Toyota e Williams:
“Il Tribunale d’Appello della FIA ha deciso di rigettare l’appello contro le decisioni dei commissari tecnici del GP d’Australia…basandosi su argomenti sentiti e provati, la Corte ha deciso che le decisioni dei commissari erano corrette nel giudicare le vetture conformi al regolamento. Le motivazioni di questa decisione verranno diffuse in seguito“.
Punto e basta. Significa che Ferrari, McLaren, Renault, Red Bull e tutti gli altri dovranno rimboccarsi le maniche e studiare una soluzione analoga per i diffusori, visto che quelli, col buco, montati dalla Brawn, ma anche dalla Williams, hanno dimostrato di funzionare molto bene.
“Brawn è un arrogante” aveva sentenziato Nigel Tozzi, l’avvocato inglese della Ferrari. “Questi diffusori danneggiano le vetture che seguono” aveva precisato Rory Byrne. Niente da fare. La Corte, presieduta dal canadese Pierre Tourigny e composta dal belga Philippe Roberti de Winghe, dall’olandese Harry Duijm, dall’americano John Cassidy, e dal maltese Guido De Marco, è stata inflessibile, considerando le prime valutazioni di Charlie Whiting quelle giuste.
Delle diverse possibili soluzioni, o vie d’uscita, la FIA ha scelto la più rigida. Da parte sua Brawn ha ribadito quanto aveva già dichiarato, cioè che nel Marzo 2008, senza peraltro elencare la strada che avrebbe seguito, aveva messo sul tavolo la possibilità che ci fossero altre interpretazioni per la soluzione del diffusore posteriore.
Soluzioni non prese in considerazione dai tecnici di Ferrari, McLaren e Renault. Che adesso si trovano costretti a inseguire in un Mondiale che, per le quattro prime gare, sarà certamente loro ostile.