Itinerari a motore sul percorso della “Freccia Rossa” per scoprire i paesi più belli, gli autodromi e i musei di auto storiche più interessanti.
Itinerari a motore sul percorso della “Freccia Rossa” per scoprire i paesi più belli, gli autodromi e i musei di auto storiche più interessanti.
Il mondo che ama le auto d’epoca si prepara a puntare i riflettori sulla Mille Miglia 2011. Ma la “Freccia Rossa“, può essere un pretesto per organizzarsi in un particolare weekend motoristico da dedicare alla scoperta degli itinerari che partono dalle località attraversate dalla carovana delle auto storiche chiamate ad animare la Mille Miglia.
Una proposta che potremmo definire “Mille Paesi e Musei”, tanti saranno, infatti, i centri che saranno attraversati dalla Mille Miglia 2011. E tante sono anche le attrazioni a motore che è possibile visitare.
Abbiamo pensato di suddividere l’itinerario della Mille Miglia in tante possibilità per una visita alle bellezze architettoniche delle località presenti lungo il percorso, abbinate alle attrazioni dedicate agli appassionati di auto, storiche e moderne: musei, autodromi, esposizioni.
Da Brescia a Verona: si comincia bene!
Se la Mille Miglia parte da Brescia, anche la nostra prima proposta non può che partire da qui. La visita della città alla scoperta della storia della “Freccia Rossa” è incentrata sul Museo Mille Miglia. Il complesso, che ha sede all’interno del Monastero Santa Eufemia della Fonte, propone un percorso suddiviso su nove sezioni: sette sono dedicate all’epoca d’oro della Mille Miglia (dal 1927 al 1957), una alle edizioni che si tennero secondo la formula della regolarità (1958 – 1961); una è dedicata alle edizioni contemporanee. Il visitatore, attraverso una linea rossa, può percorrere l’intero padiglione del museo, in un viaggio nella descrizione della storia della Mille Miglia e nel costume, il tutto arricchito da schermi che proiettano filmati delle Mille Miglia d’epoca. Il Museo 1000 Miglia è aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 18; biglietto d’ingresso 7 euro (intero), ridotto 5 euro per comitive oltre le 20 persone, visitatori over 65; ridotto a 3 euro per ragazzi da 11 a 16 anni; gratuito per bambini fino a 10 anni.
Giunti a Verona, e compiuto il classico tour alla scoperta dell’eleganza del centro storico, qualche chilometro a sud ci conduce a Villafranca Veronese, per una sosta al singolare Museo Nicolis: creato da Luciano Nicolis, propone una vasta collezione di auto d’epoca, moto, biciclette, aerei, modelli di motori, strumenti musicali, macchine per scrivere e macchine fotografiche. Il Museo Nicolis è aperto tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 18. Il biglietto d’ingresso (con audioguida) è di 10 euro (intero), 8 euro (ridotto, per ragazzi fino a 16 anni, adulti over 60, comitive oltre le 8 persone, gruppi aziendali) e 4 euro (ridotto per bambini da 4 a 10 anni); gratuito per bambini fino a 5 anni.
Da Verona a Bologna
Dal momento che nessuno vieta di compiere qualche piccola deviazione sul percorso, un interessante tour può spingersi fino a Mantova, per un immancabile tributo a Tazio Nuvolari. In Piazza Sordello, presso la Sede del Capitano, è d’obbligo una visita al Museo Tazio Nuvolari, riaperto al pubblico lo scorso settembre. La struttura, visitabile ogni sabato e domenica dalle 10 alle 18, propone una carrellata attraverso i 61 anni di vita del Mantovano volante: immagini, trofei, ricordi, filmati.
Inoltre si potrà fare una sosta al paese natale di Nuvolari, Castel d’Ario. A Bonferraro invece si può rendere omaggio ad un altro grandissimo dell’automobilismo come Antonio Ascari, che vi nacque nel 1888.
Da Bologna a Roma: lungo il cuore d’Italia
Una “tappa” piuttosto lunga, e talmente interessante da poter essere anche suddivisa, per chi lo desidera, in due parti (magari con una sosta notturna a Perugia). Dalla pianura, infatti, si scende a palla da schioppo verso la Riviera romagnola, per risalire verso San Marino, l’alta Valle del Tevere, l’Appennino dalle mille curve verso Sansepolcro, Spoleto, luoghi mitici della Mille Miglia come il Valico della Somma e la Gola del Furlo, Rieti e Roma.
Il territorio di San Marino, piccolo e carico di storia, costituisce anch’esso l’occasione per delle soste a base di motori. A Falciano, ai piedi del Titano, è possibile infatti visitare Maranello Rosso, un complesso museale interamente dedicato a Carlo Abarth e a Enzo Ferrari. La sezione degli “Scorpioni” comprende 40 auto, documentazioni, un archivio fotografico, curiosità, e una carrellata sulla storia Fiat nelle competizioni. Nel Museo Ferrari sono esposti 25 esemplari che articolano una monografia delle GT e monoposto del Cavallino e di Enzo Ferrari. Maranello Rosso, aperto tutto l’anno dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 18 (sabato, domenica e festivi solo su prenotazione), è visitabile con un biglietto d’ingresso di 12 euro.
Da Roma a Firenze: ogni curva dice “1000 Miglia”
Fra la Capitale e il capoluogo toscano, dove la Mille Miglia vive la prima parte del suo percorso di ritorno verso Brescia, gli appassionati di motori possono abbinare gli splendidi scenari naturali dell’alto Lazio e della Toscana con interessanti escursioni… automobilistiche. Lasciata la Capitale, puntato il muso dell’auto verso nord ovest, il Parco Regionale di Veio accoglie i turisti con il Lago di Bracciano e Campagnano, dove si programmare una sosta all’Autodromo di Vallelunga, che quest’anno (sabato 14 maggio, dalle 7 alle 10) accoglierà per la prima volta le vetture partecipanti alla Mille Miglia. L’autodromo, intitolato a Piero Taruffi, può costituire anche un momento di scoperta per gli appassionati di archeologia. Basta spingersi all’esterno della Curva Cimini del tracciato, dove dal 2001 sono visibili i resti di un’antica via romana, che collegava le consolari Flaminia e Cassia, una stazione di ristoro, una villa romana, un villaggio e una necropoli che risale all’epoca ellenistica.
Dopo Viterbo, costeggiando il Lago di Bolsena, nuova breve deviazione. Questa volta verso Bagnoregio, per una visita al Museo Taruffi, gestito dall’Associazione intitolata al grande pilota e ingegnere romano, ultimo vincitore – nel 1957 – della Mille Miglia di velocità. Il percorso espositivo è formato da numerosi esemplari di auto e moto d’epoca, a testimonianza del progresso tecnico – scientifico in campo motoristico, e documentazioni e immagini catalogate da Piero Taruffi in persona. I locali dell’Associazione Piero Taruffi sono aperti sabato, domenica e mercoledì dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 18,30.
Superata la provincia di Viterbo ed entrati in Toscana, il percorso della Mille Miglia attraversa alcuni dei luoghi più belli d’Italia: la valle dell’Arbia, val d’Elsa e la Val di Pesa. Ci limitiamo, qui, a un elenco delle località attraversate: Abbadia San Salvatore, Pienza, San Quirico d’Orcia, Castellina in Chianti, Greve in Chianti. Fra Abbadia San Salvatore e Pienza, una sosta è d’obbligo a Radicofani, non fosse altro per la fama che lega il borgo medioevale alla Mille Miglia.
Da Firenze, si può approfittare di qualche ora per una deviazione a ovest, lungo la Valdarno, per giungere a Vinci e visitare il Museo dedicato a Leonardo, situato all’interno del Castello Guidi, edificato fra l’XI e il XII secolo. Su tre piani, il visitatore compie una escursione… nel genio leonardesco, fra ricostruzioni delle sue invenzioni, progetti e documentari, compreso il celebre “Carro Automotore” (antenato dell’automobile) che è possibile ammirare al primo piano. Il Museo Leonardiano è aperto tutti i giorni dalle 9,30 alle 18.
Da Firenze a Bologna: facciamoci un giro al Mugello
Superato il capoluogo, riprende il tratto appenninico che ha contribuito alla fama della Mille Miglia a livello mondiale. Due nomi su tutti: il Passo della Futa e della Raticosa; quest’ultimo segna il confine con la provincia di Bologna. Per immergersi nella natura di questa regione, e nello stesso tempo restare fedeli al progetto di effettuare itinerari a motore, da San Piero a Sieve una breve deviazione conduce a Scarperia. Un paio d’ore, a velocità turistica, saranno sufficienti a coprire i 67,5 km del Circuito Stradale del Mugello, attraverso il Passo del Giogo, Firenzuola, la Futa, Villa Le Maschere, Cafaggiolo. Ma si può approfittare della sosta per una visita all’impianto attuale, il Circuito del Mugello.
Da Bologna a Brescia: nella patria del “mutùr”
La sosta della Freccia Rossa a Bologna può costituire un invito, oltre che alla visita della città, per un tuffo nella storia produttiva del territorio. Nell’immediata periferia nord di Bologna, infatti, ha sede il Museo del Patrimonio Industriale, esposizione di prodotti, tecnologie, macchine e processi innovativi, in un percorso lungo… cinque secoli e che, per il settore motoristico, espone una selezione di prototipi Maserati e dei più importanti marchi motociclistici (Ducati, Minarelli, Moto Morini). Il Museo del Patrimonio Industriale è aperto al pubblico tutti i giorni, dalle 9 alle 13; sabato e domenica anche dalle 15 alle 18.
A nord ovest del capoluogo, una breve deviazione conduce gli appassionati a Sant’Agata Bolognese, per una visita al Museo Lamborghini, allestito su due piani. In esposizione, i modelli che hanno contribuito a costruire la fama al marchio del Toro, dalla prima 350 GT alla Countach, Miura, Espada, Diablo e le attuali Gallardo, Murciélago e Aventador; ma anche archivio fotografico, monoposto di F1, motori marini, modelli in scala. Il Museo Lamborghini è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 9,30 alle 17.
Giunti ad Anzola Emilia, una sosta al medioevale Castello di Panzano permette di visitare la Collezione Righini, composta di auto e moto d’epoca. Fra gli esemplari esposti, da segnalare la 815, costruita nel 1940 dalla Auto Avio Costruzioni (la prima fabbrica creata da Enzo Ferrari), spider di 1500 cc a 8 cilindri che, in due esemplari (affidati ad Alberto Ascari e a Lotario Rangoni) prese parte alla Mille Miglia del 1940; la Fiat – Chriribiri del 1912; alcune Ferrari, Mercedes- Benz, Isotta Fraschini, Rolls-Royce, un’Alfa Romeo 2300 che appartenne a Tazio Nuvolari; e poi autobus e trattori. In totale, 350 “pezzi” recuperati, restaurati e collezionati negli anni. La collezione Righini, privata, può essere visitata previo appuntamento.
Modena rappresenta un capitolo a parte. Ogni centimetro quadrato della provincia, infatti, richiama alla passione per l’auto, e per la Ferrari in particolare. A Maranello, proprio accanto allo storico stabilimento Ferrari, sorge dal 1990 la Galleria Ferrari, testimonianza della storia dell’azienda. Il museo è suddiviso in varie sezioni: la prima parte racconta la storia della Ferrari attraverso i suoi modelli più celebri, le testimonianze filmate, fotografiche, tecniche; la seconda parte è dedicata all’impegno Ferrari in F1, con l’esposizione di monoposto, trofei, immagini. Terza sezione del museo riservata alla produzione attuale e all’evoluzione tecnica dei modelli stradali. La Galleria Ferrari è aperta tutti i giorni, dalle 9,30 alle 18.
Fra Modena e Reggio Emilia, a pochi chilometri da Campogalliano, il piccolo centro di San Martino in Rio ospita il Museo dell’Automobile, annesso alla Scuderia San Martino. In esposizione numerosi modelli, di fabbricazione italiana ed estera, che abbracciano tutto il ‘900, dalla Zedel Landaulet del 1910 della regina Margherita di Savoia, alla Fiat – Nsu Ardita del 1935 che partecipò alla Campagna d’Etiopia, una Ford T del 1916, un’Itala 50 HP del 1920, un’Ansaldo 4H del 1927, oltre a moto e altri veicoli (come il singolare “carretto per gelati” in legno, del 1914, realizzato a forma di cigno). Il Museo dell’Automobile di San Martino in Rio è aperto, la domenica, dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30 con ingresso gratuito; visite guidate a pagamento su richiesta negli altri giorni.
L’ultima parte del percorso, attraverso Reggio Emilia, Parma, Casalmaggiore, Cremona e Manerbio, costituisce una passerella finale per fare ritorno a Brescia e mettere la parola “fine” a questa singolare e speriamo apprezzata Mille Miglia all’insegna del turismo motoristico.