Un ingegnere milanese ha ideato un sistema per l’alterazione dei tachigrafi: in manette insieme a lui altre tre persone.
Un ingegnere milanese ha ideato un sistema per l’alterazione dei tachigrafi: in manette insieme a lui altre tre persone.
Con le accuse di corruzione per atti contrari al dovere d’ufficio, rimozione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro e contraffazione di pubblici sigilli quattro persone sono state arrestate al termine di un’indagine svolta dalla Polizia Stradale di Vicenza.
Si tratta di un ingegnere milanese, dei due titolari di un’officina di Concorezzo (Monza Brianza) e di un loro dipendente. Una vera e propria organizzazione con collegamenti in altre regioni d’Italia la cui attività era la manomissione dei tachigrafi digitali montati sui mezzi di trasporto.
Il sistema di alterazione era stato messo a punto dall’ingegnere – dipendente di una società informatica di Segrate totalmente estranea ai fatti – proprio per conto dell’officina di Concorezzo. Grazie a queste modifiche gli autisti potevano alterare i tempi di viaggio e di sosta in modo da poter percorrere più strada senza rispettare i turni. In barba al Codice della Strada e alla sicurezza, personale e altrui.
I titolari dell’officina di Concorezzo avevano messo in piedi una rete “commerciale”, distribuendo il prodotto a ditte di autotrasporti piemontesi, lombarde, venete. La stradale di Vicenza, con la collaborazione della polizia postale di Milano, ha inoltre effettuato perquisizioni a Bologna, Ascoli Piceno, Bari, Catania e Ragusa.