A Shanghai doppietta delle Red Bull con Vettel e Webber, seguite dalle Brawn con Button sul podio. Ferrari rimane a zero punti
A Shanghai doppietta delle Red Bull con Vettel e Webber, seguite dalle Brawn con Button sul podio. Ferrari rimane a zero punti
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Red Bull…mette le ali! E’ la prima cosa che ci viene in mente, la pressante pubblicità della bevanda energetica del signor Mateschitz, che evidentemente avrà giovato anche al giovane Sebastian Vettel, al suo secondo trionfo sotto il bagnato, e al compagno Max Webber che ha completato, con un buon secondo posto, la storica doppietta della squadra austriaca.
Il diffusore stavolta non c’entra
Così finiremo di polemizzare sulla “banda del buco” visto che il dominio, sia pure in condizioni difficili come quelle di Shangai, è venuto da una squadra, da una macchina, priva del famoso estrattore contestato da Ferrari, Renault e BMW. Da una vettura progettata dalla matita magica di Adrian Newey che ha ripescato soluzioni di retrotreno di una volta, che applicate a un pacchetto aerodinamico decisamente buono, su una macchina ben bilanciata, hanno funzionato benissimo.
Con questo non vogliamo sostenere che il diffusore “col buco” realizzato da Ross Brawn, e dichiarato regolare dal Tribunale d’Appello della FIA, non sia una ottima soluzione. Diciamo semplicemente che non è l’unica, visto che la Red Bull ha letteralmente dominato in prova e gara grazie a una monoposto semplice, senza Kers, senza alettone regolabile all’avantreno.
Segno che, alla fine, conta molto di più un buon bilanciamento, una buona messa a punto, rispetto a soluzioni avveniristiche e poco affidabili.
La pioggia stravolge le strategie
Terza prova del campionato, e terza gara in condizioni difficili, questa volta con pioggia battente, che ha costretto al via dietro la safety car. Sull’uso della quale, giusto secondo Vettel, non siamo proprio d’accordo. Anche se questo mezzo è stato usato in maniera tempestiva dopo il tamponamento di Jarno Trulli, ci sembra che se ne stia abusando “cloroformizzando” un po’ troppo questa Formula 1 moderna. E non ce ne voglia il bravo Bernd Maylander, pilota della Mercedes AMG che la conduce, che almeno è riuscito a fare una decina di giri davanti al lotto delle F.1 senza finire anche lui in testacoda…
E’ chiaro che tutte le strategie sono state sconvolte da questa pioggia battente, che ha costretto tutti quanti a partire con le Bridgestone “heavy rain” e a continuare con queste gomme sino alla fine. Il solo Nico Rosberg proverà a montare le intermedie, verso la fine, ma con risultati scarsissimi, rientrando poi alla decisione di partenza.
Otto i giri dietro alla safety car in partenza, con Fernando Alonso che dopo sette tornate decide di entrare ai box per rifare il pieno, perdendo così la possibilità di partire subito alle spalle del poleman Vettel.
Che ovviamente si è involato, inseguito dal compagno di colori Webber e dalle due Brawn di Ruben Barrichello e Jenson Button. Dopo 16 giri il primo incidente di rilievo, con Robert Kubica che tampona violentemente Trulli mettendolo fuori gara. Esce di nuovo la safety car per dar modo ai commissari di pulire la pista dai detriti, e in questa concitata fase grande rischio per Vettel che viene tamponato da Buemi per fortuna senza riportare danni. Pochi attimi dopo si ferma, a motore spento il ferrarista Felipe Massa, per un problema elettrico o di elettronica.
La safety car esce dopo tre giri ed è sempre Vettel al comando davanti a Button, Webber, Hamilton e Raikkonen, che entra ai box per un lungo rifornimento. Gli errori in acquaplaning non si contano e prima o poi ci cascano tutti. Vettel entra ai box a rifornire dopo 31 giri ed esce terzo, riacquistando poi la prima posizione pochi giri dopo con un imperioso sorpasso su Button. E riprende a macinare secondi su secondi fino a raggiungere un margine di oltre 16″.
Raikkonen decimo
Così, con le due Red Bull seguite dalle due Brawn ci si avvia verso la fine, verso le due ore di gara, non interrotta dal brutto botto di Adrian Sutil alla curva 5, a pochi giri dal termine, che privano il povero pilota della Force India di un punteggio meritato. Risalgono bene anche le due McLaren che finiranno in zona punti, quinta e sesta, mentre la Ferrari di Kimi Raikkonen finirà la gara in decima posizione.
Detto della prima doppietta della Red Bull, della conferma delle Brawn (al comando della classifica per squadre con 36 punti, con Button che guida il Mondiale Piloti con 21 punti) da sottolineare la “reattività” della McLaren che ha portato in fretta e furia una nuova soluzione aerodinamica posteriore. Cosa che ha fatto anche la Renault per Alonso.
E la Ferrari? Per questa gara si è limitata ad eliminare il Kers, pare per ragioni di sicurezza. Ma i 30 e passa chili che ha risparmiato non le hanno certo dato il minimo vantaggio, visto che, dopo tre gare, sia la squadra che i piloti terminano a zero punti. Non accadeva dal 1981…