L'”ex Leone”, testimonial del marchio, ha inaugurato il circuito Lotus portando in pista la Lotus 88 del 1981.
L'”ex Leone”, testimonial del marchio, ha inaugurato il circuito Lotus portando in pista la Lotus 88 del 1981.
La Ferrari ha Fiorano; la McLaren, per molti anni ha utilizzato Silverstone. La Lotus (come vedremo, con la “benedizione” di Nigel Mansell) possiede Hethel come circuito privato sul quale testare le proprie creazioni, le Gt in listino come le monoposto, che dallo scorso anno sono tornate in pianta stabile nel circus iridato.
Controversie legali a parte (ricordiamo che, a fine maggio, il Tribunale di Londra ha dato ragione a Tony Fernandes, proprietario di Lotus Racing, nel contenzioso tra lo stesso Fernandes e Proton, proprietaria di Lotus Cars, per continuare l’utilizzo della “classica” livrea nero – oro in F1), in questi giorni la Lotus ha presentato il nuovo tracciato di Hethel, rimodernato e ampliato.
La lunghezza del tracciato nel Norfolk resta di 2,2 miglia (circa 3,7 km); rispetto all’assetto precedente, è stata aggiunta una stretta chicane e due lunghe curve a 190 gradi, sono state allargate le vie di fuga ed è stato rifatto l’asfalto.
Per l’inaugurazione è stato chiamato Nigel Mansell. Il 58enne “ex Leone”, testimonial del marchio Lotus, ha ritrovato, dopo 30 anni, la effimera Lotus 88 del 1981, la monoposto a doppio telaio che, all’epoca, rappresentò la massima evoluzione nell’aerodinamica in F1: abolite per quell’anno le “wing car”, l’effetto suolo era stato assicurato da un telaio esterno supplementare, realizzato per sostenere la pressione derivata dall’effetto suolo. La vettura, mai scesa in gara a seguito delle proteste degli altri team che fecero decidere la Fia a non omologare la “trovata” di Colin Chapman, è diventata un pezzo (perfettamente funzionante) da museo.
Tanto da essere impiegata da Mansell per il “taglio del nastro” del rinnovato impianto di Hethel. Alla cerimonia hanno preso parte la “prima guida” del Team Lotus F1 Vitaly Petrov, il collaudatore Bruno Senna (entrambi alla guida della GP R31), Leo e Greg, figli del campione del mondo 1992, e Jean Alesi, quest’ultimo al volante della Lotus Exos 125, monoposto da track day equipaggiata con un Cosworth V8 da 3,5 litri di cilindrata e 650 CV, presentata la scorsa estate a Laguna Seca e destinata a una limitatissima serie (25 esemplari al prezzo di ben 750 mila euro ciascuno).
“Giusto un anno fa, avevamo annunciato la nostra intenzione di dare il via a un nuovo programma di immagine per il marchio – commenta Dany Bahar, amministratore delegato di Lotus Group – Ambiziosi progetti nel motorsport e una rinnovata gamma per i nostri modelli. A un anno di distanza, ci ritroviamo tutti gli obiettivi e le tappe che ci eravamo prefissati”.
E’ recentissimo, in effetti, l’annuncio fatto dallo stesso Bahar del restyling della Evora (2012) della quale si sa già che nel 2017 sarà sostituita da una nuova Elan; della presentazione (2013) della nuova Esprit – evoluzione in chiave produttiva della concept car presentata a Parigi lo scorso ottobre – della Eterne (che segnerà il debutto del marchio nel settore delle berline – coupé), della Gt Elite (attesa fra due anni a Francoforte) e della citycar a propulsione ibrida Ethos, che arriverà nel 2014.