L’annuale incontro fra appassionati del mondo Mini si svolgerà a Bristol dall’8 all’11 agosto. Al centro della scena, i 60 anni di Mini, i 18 anni della nuova generazione e un omaggio a Sir Alec Issigonis.
Non soltanto “storiche”, ma anche “moderne”. Del resto, il 2019 di Mini coincide con due anniversari: uno, tondo tondo, fa riferimento alla lunghissima storia della “baby” inglese, piccola “tuttoavanti” creata già in possesso di un’immagine personalissima; la seconda, erede in tutto e per tutto della longeva “stirpe”, che quest’anno diventa maggiorenne. Le ricorrenze sono, nel dettaglio, i sessant’anni dal debutto della prima generazione di Mini (la leggendaria ADO15, sigla che indicava “Austin Drawing Office number 15”) che venne venduta come Austin Seven (spesso riportato “SE7EN”) e Morris Mini Minor; e, appunto, i diciotto anni della nuova generazione, sviluppata già nell’orbita Bmw e che entrò sul mercato nel 2001.
Due compleanni strettamente correlati da una profonda liaison di immagine e di stile, e che saranno festeggiati all’imminente International Mini Meeting 2019, annuale mega raduno internazionale che, ogni estate, richiama in una località sempre diversa migliaia di enthusiast del “mondo-Mini”. L’edizione 2019 dell’IMM si svolgerà… “in casa”, vale a dire oltremanica dove l’evento torna tradizionalmente ogni cinque anni, e nello specifico a Bristol. Nella cornice di Easter Compton, a mezzogiorno in punto di giovedì 8 agosto, le porte della tenuta si apriranno alla pacifica e coloratissima invasione di Mini di tutte le epoche (appunto, dalle più “longeve” a quelle dell’attuale dinastia di Oxford prodotta dal marchio entrato a far parte di Bmw Group): il raduno, quest’anno per la prima volta aperto anche ai visitatori giornalieri (non sarà più necessario prendere parte al meeting per la sua intera durata, come sempre avvenuto finora) terminerà domenica 11 agosto.
“Leit motiv” dell’IMM 2019, un altro omaggio, questa volta rivolto ad un protagonista “in carne ed ossa” della lunga ed articolata storia Mini: Sir Alec Issigonis, da tutto il mondo conosciuto come il “padre” della rivoluzionaria “compattissima” di Longbridge, per la quale – la storia racconta – ricevette l’incarico della progettazione all’indomani della crisi petrolifera del Canale di Suez del 1956. Per questo, il raduno di Bristol 2019 rappresenterà la linea di traguardo di un tour pan-europeo che scatterà da Atene giovedì 25 luglio e si concluderà a Bristol dopo avere attraversato Sofia, Belgrado, Bratislava, Vienna, Praga, Dresda, Rotterdam e Oxford. Il “via” da Atene ed il passaggio in Germania sono stati scelti da MINI Classic non a caso: costituiscono essi stessi un ricordo alle origini “internazionali” di Issigonis, che nacque a Smirne (oggi in Turchia, nel 1908 – all’epoca della sua nascita – parte dell’Impero ottomano) da padre di origine greca e madre di origine tedesca: una multiculturalità ante litteram oggi perfettamente in sintonia fra le giovani generazioni, e “in linea” con l’immagine del mondo-Mini, diffusa nei quattro angoli della Terra e, quindi, “global car” a pieno diritto.
Al centro della scena nel lungo viaggio ribattezzato #ROADtoIMM2019, due Mini appartenenti ad altrettante epoche, tuttavia accomunate dalla medesima variopinta immagine, realizzata appositamente da Cheba, artista di strada che vive a Bristol: una Mini Cabriolet della serie “Model Year 1993” equipaggiata con il 1.275 cc della contemporanea Cooper, ed una MINI Cooper “by Bmw” di prima generazione (2001), accompagnate nel ruolo di “damigella d’onore” e testimone del futuro all’insegna dell’elettrificazione per il marchio di Oxford (qui la nostra notizia relativa al via alle ordinazioni in Francia per la nuova versione Cooper S E 100% elettrica), da una nuova MINI Cooper S E Countryman ALL4 (qui il nostro approfondimento di presentazione) ad alimentazione ibrida plug-in.