Tra storia e leggenda i cinque titoli iridati di Fangio in Formula 1, di cui quattro consecutivi.
Tra storia e leggenda i cinque titoli iridati di Fangio in Formula 1, di cui quattro consecutivi.
Cento anni fa nasceva in Argentina da immigrati abruzzesi, il pilota Juan Manuel Fangio. Gli uomini che hanno fatto la storia dell’automobilismo si riconoscono dai grandi numeri ma soprattutto da episodi che appaiono straordinari per coraggio, caparbietà e un pizzico di follia, doti che oggi sono state sostituite da investimenti economici, tecnologia e grandi team. Fangio è stato uno di quegli uomini.
Il “chueco“, cioè lo storto (come venne soprannominato per le sue gambe arcuate), si avvicinò ai motori lavorando in officina e iniziò a correre gare di lunga percorrenza negli sterminati territori del Sud America. Il suo primo grande successo, nel 1940, fu infatti al Gran Premio Internacional del Norte, 10.000 chilometri su strade sterrate nella tratta Buenos Aires-Lima-Buenos Aires da percorrere in due settimana.
Nel 1949, a 38 anni, dopo una serie di vittorie, Fangio si trasferisce in Italia per correre sostenuto dal governo argentino di Perón. Nel 1950 disputò il primo Campionato Mondiale Piloti di Formula 1, arrivando secondo con l’Alfa Romeo 158 e a partire dall’anno successivo iniziò a collezionare titoli iridati, che gli varranno il soprannome di “Campionissimo”. Nel 1951 fu infatti Campione del mondo con la monoposto Alfa Romeo 159; nel 1954 passò alla Mercedes e vinse il suo secondo titolo (il primo di quattro consecutivi) con una W196, auto che lo portò a essere il miglior pilota del mondo anche l’anno successivo. La quarta vittoria in Campionato arrivò con la Scuderia Ferrari nel 1956 alla guida di una Lancia-Ferrari D50 e la quinta nel 1957 su una Maserati 250F.
Il suo record di cinque titoli nel Campionato Mondiale Piloti è stato eguagliato e superato dopo quasi cinquant’anni, rispettivamente nel 2002 e nel 2003, da Michael Schumacher. Le vittorie di Juan Manuel Fangio in Formula 1 sono state 24, per un totale di 35 podi, 29 pole position, 48 partenze dalla prima fila e 23 giri veloci. Forse non saranno mai raggiunti invece il suo record di primi posti in rapporto alle partecipazioni e la sua “specialità”, le vittorie conseguite partendo dall’ultima posizione.
Tra gli episodi che costruiscono la fama dei piloti spesso ci sono, purtroppo, gli incidenti. Nel 1953 Fangio doveva recarsi da Parigi a Monza per gareggiare, ma perse l’aereo e guidò per tutta la notte riuscendo a presentarsi alla partenza mezz’ora prima dello start. Probabilmente affaticato per il viaggio perse il controllo della sua Maserati, uscì dalla pista e si capovolse: estratto dalle lamiere lottò per diverse ore tra la vita e la morte.
La sua ultima gara, il Gran Premio di Francia del 1958, si concluse con un quarto posto. In dirittura d’arrivo, la sua Maserati (poco competitiva) stava per essere doppiata dalla Ferrari di Mike Hawthorn, leader della gara. Hawthorn, in segno di rispetto per il campione, frenò e permise a Fangio di tagliare il traguardo davanti a lui. Si dice che Juan Manuel Fangio mormorò ai suoi meccanici: «È finita».