Portacolori della squadra Skoda, Umberto Scandola dopo aver vinto il titolo italiano rally nel 2013, fa il punto sulla stagione in corso.
Portacolori della squadra Skoda, Umberto Scandola dopo aver vinto il titolo italiano rally nel 2013, fa il punto sulla stagione in corso.
A tu per tu con il pilota Umberto Scandola. Il Campione Italiano Rally 2013, si concede ai microfoni di Motori.it per una breve intervista. Una chiaccherata per raccontare l’inizio di una stagione in lotta per il successo finale e che vedranno il driver veronese prima al volante della fidata Skoda Fabia Super2000 e poi a bordo della nuovissima Skoda Fabia R5. La prima aspirata, la seconda turbo. Con alle note navigatore imperiese Guido D’Amore.
Il gap tra vetture di Classe Super2000 ed R5, pensi che quest’anno sia più marcato rispetto allo scorso? Per il momento il distacco non è così marcato, si vedrà però proseguendo la stagione.
Oppure siete riusciti ad aggiungere qualche “chicca” alla vostra Skoda Fabia Super2000? La Fabia S2000 è una macchina che ha vinto molto anche a livello internazionale. Siamo però tutti in attesa di vedere la nuova Fabia R5 all’opera.
Dopo anni alla guida di una vettura aspirata, tornerai al volante di una sovralimentata. Questa cosa come influirà il tuo stile di guida? In passato ho guidato vetture turbo e posso dire che la cosa facilita sicuramente la guida. In certe occasioni può davvero aiutare.
Anche le note cambieranno in funzione della nuova vettura? No.
Hai già avuto modo di salire a bordo della nuova Skoda Fabia R5? Non ancora. È stata da poco omologata.
Una cosa che ti piace del CIR (organizzazione, gare, visibilità). La competitività. Il livello agonistico è molto elevato. Questo stimola molto noi piloti e permette di avere stagioni entusiasmanti. Inoltre è un buon mezzo per dare visibilità ad una Casa automobilistica come Skoda dal passato glorioso, ma che oggi si scontra con alcuni pregiudizi.
Una cosa che non ti piace del CIR (organizzazione, gare, visibilità). La competitività. A volte è troppo elevata. Si rischia di andare oltre quello che è il buon senso.
Come la cambieresti? È difficile rispondere in due righe. Ci dovrebbe essere più coinvolgimento attivo di tutti gli attori del campionato, tutte le Case, tutti i piloti.
Hai mai pensato alle gare di Rally Cross? Ci ho pensato. Ma i costi sono molto alti. Proibitivi per un team privato.
Se non fossi diventato un pilota di rally, in quale altre specialità delle quattro ruote ti sarebbe piaciuto eccellere (esclusa la Formula Uno)? Turismo in pista. Sicuramente.