Nissan Pulsar 1.6 DIG-T: prova su strada e in pista
Una sportiva in abbigliamento classico con molto spazio a bordo: la Nissan Pulsar si concede per una prova in pista.
La Nissan torna nel segmento delle compatte dopo l’esperimento, poco felice, dell’Almera. Lo fa con la Pulsar, che annovera nella gamma anche una variante benzina con motore 1.6 sovralimentato da 190 CV in grado di assecondare anche gli automobilisti più sportivi. L’abbiamo provata su strada e in pista.
Esterni: sportività non urlata
La Nissan Pulsar più sportiva non si è vestita a festa per svelare al mondo la sua potenza, si è affidata a piccoli particolari come i cerchi in lega bicolore, il terminale di scarico cromato e l’estrattore posteriore, per riuscire manifestare la sua propensione alla guida impegnata. Per il resto, mantiene il profilo equilibrato delle sorelle meno spinte, con una linea semplice, nella quale si nota una certa altezza del corpo vettura e la tipica calandra a V degli ultimi modelli Nissan. Certo, non è originale come una Juke, o particolare come una Qashqai, ma è proprio questa sua normalità che attira una clientela poco disposta ad essere al centro dell’attenzione.
Interni: spazio da vendere
L’aspetto che balza all’occhio, una volta che si entra nella Pulsar, è la quantità di spazio a disposizione nell’abitacolo: non c’è il parabrezza inclinato di alcune concorrenti, nemmeno il padiglione spiovente, mentre la lunghezza generale, di gran lunga superiore al riferimento della categoria, ovvero la Volkswagen Golf, consente ai passeggeri che occupano il divano posteriore di viaggiare senza sacrifici per le ginocchia. La plancia è concreta, dal disegno semplice e lineare, tutto è al posto giusto, ma alcune plastiche potrebbero essere di una qualità migliore. Ad ogni modo, trovare la posizione di guida ideale è semplice, connettere lo smartphone un gioco da ragazzi e, con i comandi vocali, non c’è nemmeno bisogno di staccare le mani dallo sterzo per ricevere e inviare sms. Inoltre, il bagagliaio a dir poco spazioso, 385 dm3, consente di stivare oggetti ingombranti e, volendo, di aumentare la capacità fino a 1395 dm3 abbattendo il divano posteriore.
Al volante: sportiva ma non estrema
Morbida, fluida, la Pulsar da 190 CV non è quell’animale bruciasemafori che ci si potrebbe immaginare, anche perché la potenza è tanta, ma inferiore a quella di molte utilitarie pompate. Per cui i tecnici della Casa giapponese hanno preferito concentrarsi su altri settori, come un’erogazione lineare, un assetto adatto ai lunghi viaggi, ed una comfort acustico da riferimento. Certo, volendo si possono sfruttare tutti i 240 Nm di coppia superando i 2.000 giri, ma è impossibile, a quel punto, continuare a vedere i 6,7 l/100 km immortalati dal computer di bordo (che si ottengono con un filo di gas, intorno ai 1.500-1.800 giri).
Per scoprire il lato più disinibito della Pulsar DIG-T siamo andati tra i cordoli della pista dell’ISAM, di Anagni (FR), dove tra curve, curvone, allunghi e variazioni continue del percorso la vettura ha fatto emergere i suoi pregi e i suoi limiti. Partiamo con le notizie positive, la compatta in questione è facile anche per i neofiti, ha un buon bilanciamento generale e una cambio che lavora bene insieme al motore, pur avendo una corsa un filo più lunga di quanto si possa desiderare. Inoltre, il retrotreno è incollato all’asfalto, anche se ogni tanto la ruota interna tende a sollevarsi.
Detto questo, i punti a sfavore della Pulsar sono rappresentati da un’elettronica troppo invasiva, che taglia la potenza in maniera brusca, proprio quando si inizia a sentire l’auto, peraltro molto sincera nelle sue reazioni. Inoltre, lo sterzo, pur essendo preciso e progressivo, non è un fulmine tra i tornanti, e questo rallenta le operazioni. Comunque, se in pista la Nissan del nostro test ha fatto prevalere il suo lato razionale, su strada ha manifestato un comportamento ineccepibile, fatto di appoggi sinceri, frenate pronte e composte e di un assorbimento delle asperità sempre all’altezza della situazione.
Oltretutto, grazie ai suoi “paracadute” – i sistemi elettronici – ha evitato un probabile tamponamento, avvisandoci in maniera preventiva di un rallentamento inaspettato di una vettura che procedeva davanti a noi con luci, frecce e stop dei freni in avaria. Insomma, lo scudo elettronico Nissan funziona, aiuta anche a segnalare i veicoli nell’angolo buio dei retrovisori, a mantenere la giusta corsia e ad evitare spiacevoli scontri nelle uscite dai parcheggi in retromarcia. Ma non è tutto: con il suo sistema di telecamere consente di inquadrare la vettura in tutte le angolazioni nelle fasi di manovra e di parcheggiare in un fazzoletto.
Prezzo: da 24.350 euro
In linea con il suo equilibrio generale anche il prezzo della Pulsar 1.6 DIG-T Tekna, di 24.350 euro, è adeguato ai contenuti, e appare persino conveniente. Infatti, comprende una dotazione che annovera anche il navigatore satellitare e relega nella lista degli optional accessori di cui si può benissimo fare a meno come gli interni in materiale pregiato e la vernice metallizzata o speciale.
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