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Non paga l’autostrada per 79 volte, ma viene assolto

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 12 gen 2018
Non paga l’autostrada per 79 volte, ma viene assolto
Ammontava a 1.461 euro il mancato incasso, documentato da Società Autostrade: ma per i giudici del Tribunale di Verbania non era sicuro che al volante ci fosse effettivamente il proprietario.

Del doman non v’è certezza…”. E neanche, all’atto di notifica delle citazioni, di sapere se al volante di un veicolo vi sia il legittimo proprietario, oppure una terza persona. Risultato: imputato assolto, sulla base del fatto che la responsabilità penale è personale.

È quanto ha deciso in questi giorni il Tribunale di Verbania, davanti al quale era comparso un artigiano della provincia di Monza, accusato di insolvenza fraudolenta da parte di Società Autostrade in qualità di ente proprietario della A26, che a suo tempo si era costituita parte civile nei confronti dell’automobilista accusato di avere “viaggiato a scrocco” in autostrada.

Questi i fatti: secondo le documentazioni portate dai rappresentanti di Società Autostrade, l’artigiano brianzolo avrebbe “evitato” per ben 79 volte (1.461 euro la cifra complessiva), fra dicembre 2014 e la prima metà del 2015, il pagamento del pedaggio autostradale all’uscita Lago Maggiore della A26. Il tutto sarebbe stato documentato dalle telecamere di sorveglianza collocate in corrispondenza della barriera autostradale, che avrebbero ritratto il furgone di proprietà dell’artigiano.

Per i giudici di Verbania, tuttavia, non c’era la certezza che al volante del furgone vi fosse effettivamente il proprietario, che per questo è stato assolto.

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