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Nuova Porsche Cayenne: al volante della Turbo e della S Diesel

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 7 nov 2014
Nuova Porsche Cayenne: al volante della Turbo e della S Diesel
Prima presa di contatto il nuovo SUV Porsche nelle motorizzazioni più potenti benzina e diesel.

Prima presa di contatto il nuovo SUV Porsche nelle motorizzazioni più potenti benzina e diesel.

La Porsche Cayenne è stata rinnovata, evoluta, ma non stravolta nel suo spirito, così come vuole la tradizione Porsche. D’altra parte la 911 insegna e oltretutto, per la Casa tedesca l’intento è quello di apportare modifiche alle sue vetture sulla base delle necessità specifiche dei clienti. Quindi, la Cayenne è stata rivista nel design, ma senza esagerare, e negli aspetti che possano contribuire ad una maggiore soddisfazione della clientela.

Dalla prima versione sono passati ormai 12 anni, era il 2002, e da allora sono state vendute ben 303.000 Cayenne, e questo la dice lunga sull’importanza del modello nella gamma Porsche. Certo, dal 2010 la vettura ha assunto una connotazione più stradale, e adesso con il modello attuale vanta anche l’ecologica variante ibrida [glossario slug=”plug-in”] che incarna in toto la contraddizione tra ecologia e sportività: due anime che possono convivere, come ha dimostrato la Panamera S-E [glossario slug=”hybrid”] protagonista dell’evento in cui ha viaggiato per ben 24 ore, facendo segnare delle medie di consumo irrisorie per la tipologia di auto. Ebbene, in occasione del contest appena citato, abbiamo avuto modo di guidare, tra un turno di guida e l’altro, la nuova Cayenne, nelle varianti Turbo ed S Diesel.

Parlando del lato estetico, possiamo dire che le modifiche apportate alla Cayenne non possono essere annoverate in quelle di un semplice restyling. Infatti, cambia il frontale, con i nuovi fari full LED (di serie sulla Turbo), sono state modificate le alette davanti al radiatore, che si chiudono quando non è necessario l’apporto di molta aria, migliorando nel contempo l’aerodinamica, ed anche il cofano è stato rivisto per offrire una minor resistenza all’aria. Nella vista posteriore troviamo un nuovo portellone, mentre gli scarichi sono integrati nella parte bassa del paraurti, e sono realizzati in 3 conformazioni diverse in base alla versione prescelta. Persino lo [glossario slug=”spoiler”] posteriore è cambiato per ridurre le turbolenze ad alta velocità. Insomma, se non è una rivoluzione poco ci manca, ma ad una prima occhiata, con l’auto in movimento, il lavoro di cesello degli ingegneri Porsche si nota appena all’interno di un’immagine familiare.

Nell’abitacolo troviamo nuove gamme di colori disponibili, mentre c’è la possibilità di avere i sedili ventilati posteriori ed il soft close, che chiude le portiere una volta che queste sono state delicatamente appoggiate. Inoltre, il volante riprende lo style ed il diametro di quello della hypecar 918 Spyder, tanto per chiarire lo spirito sportivo del modello, anche se si tratta di un’auto a ruote alte.

Sotto pelle la tecnologia non manca, come il telaio con il pdcc, un dispositivo che contrasta il fenomeno del [glossario slug=”rollio”] attraverso la [glossario slug=”barra-antirollio”] attiva. Volendo si possono avere le sospensioni pneumatiche e, in circostanze avverse, è possibile attivare il blocco dei differenziali per andare ovunque.

Per assaporare le sensazioni forti che possono dare le nuova Cayenne più potenti, ci siamo messi al volante della Turbo e poi della S Diesel. Bene, la variante a benzina biturbo, con turbine modificate, è spinta da un V8 da 4,8 litri da 520 CV e 750 Nm che fa sembrare poca cosa gli oltre 2.000 kg di massa della vettura. Comoda come poche grazie alle sospensioni pneumatiche, cambia la sua natura attraverso pochi pulsanti e, in Sport Plus ha cattiveria da vendere. Ovviamente, su strada è impossibile sfruttare le sue straordinarie prestazioni, oltre che illegale, ma si può godere a pieno di un motore possente che rende piacevole qualsiasi percorso. Certo, bisogna tenere conto della massa in gioco nella fare d’inserimento in curva e frenare con attenzione se ci si trova in una strada piena di tornanti, ma per il resto è sorprendente come la Cayenne sia sicura ed incisiva nello stesso tempo. Le prestazioni dichiarate sono da vera sportiva: ben 279 km/h e 4,4 secondi per scattare da 0 a 100 km/h con il pacchetto Sport-Chrono. Ma per verificarle ci vorrebbe una pista veloce come Monza, anche se ci fidiamo sulla parola.

La S Diesel è forse ancora più cattiva, ed il suo rombo non ha niente da invidiare a quello di una muscle car a benzina. Sotto il cofano infatti, troviamo un V8 4.2 da ben 385 CV, ma soprattutto 850 Nm di coppia massima. Ecco, forse, anzi sicuramente, è questo il dato che fa la differenza, perché oltre ad avere 100 Nm in più rispetto alla Turbo, la S Diesel esprime questo valore a 2.000 giri, esattamente 250 giri prima della sorella a benzina. Così il Tiptronic S ad 8 rapporti risulta più impegnato e l’auto morde letteralmente l’asfalto con una ripresa che lascia letteralmente senza fiato. Magari i dati dichiarati come la velocità massima di 252 km/h e l’accelerazione da 0 a 100 km/h coperta in 5,3 secondi (con il pacchetto Sport-Chrono), risultano inferiori a quelli della turbo, ma la S Diesel si è guadagnata sul campo grande rispetto e ci ha lasciato stupiti per il suo enorme potenziale. E’ una vettura esagerata, ma forse è proprio questo suo lato maschio, questo suo modo di esprimere rabbia alimentata a [glossario slug=”gasolio”] che ci ha conquistati. Oltretutto, il consumo combinato di 8l/100 km, dichiarato dalla Casa, mette decisamente di buon umore.

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