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Nuovo Codice della Strada, tutte le novità per le due ruote

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 15 apr 2025
Nuovo Codice della Strada, tutte le novità per le due ruote
Scopri come il nuovo Codice della strada ha influenzato la ciclabilità urbana in Italia. Opinioni di Edoardo Galatola della Fiab

Il Codice della strada recentemente aggiornato in Italia sta generando un acceso dibattito, specialmente tra i sostenitori della mobilità sostenibile. Secondo Edoardo Galatola, esponente della Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), le modifiche normative introdotte sembrano ostacolare anziché promuovere la ciclabilità urbana, compromettendo gli sforzi per rendere le città più vivibili e sicure.

Le corsie ciclabili

Uno dei punti più controversi riguarda la restrizione delle corsie ciclabili, ora permesse solo in assenza di alternative. Questa decisione riduce le possibilità di ampliare infrastrutture dedicate ai ciclisti, rendendo più complesso il loro utilizzo nelle aree urbane. Inoltre, è stata rimossa la precedenza nei doppi sensi ciclabili, un cambiamento che mina la sicurezza dei ciclisti e la fluidità del traffico misto. Le cosiddette “case avanzate” agli incroci, pensate per offrire uno spazio protetto ai ciclisti in attesa del verde, sono state trasformate in semplici marciapiedi ciclabili, perdendo la loro funzione originaria.

Particolarmente criticata è la nuova normativa sul sorpasso dei ciclisti. La distanza minima di un metro e mezzo, introdotta per garantire maggiore sicurezza, è ora subordinata alla formula “ove possibile”, riducendone significativamente l’efficacia pratica. Questo cambiamento non solo crea confusione tra gli automobilisti, ma disorienta anche le amministrazioni locali che avevano già implementato con successo le precedenti disposizioni.

Riduzione della velocità nei centri urbani

Un altro aspetto problematico riguarda la riduzione della velocità nei centri urbani. Il divieto di installare rilevatori di velocità sotto i 50 km/h e le limitazioni nell’implementazione delle Zone 30 rappresentano un passo indietro rispetto alle tendenze europee. In molte città del continente, queste misure hanno dimostrato di essere efficaci nel ridurre incidenti e vittime, migliorando la sicurezza stradale per tutti gli utenti.

Nonostante le difficoltà, la Fiab continua a dialogare con il Ministero delle Infrastrutture per apportare miglioramenti alla normativa. Tra gli aspetti positivi, l’introduzione del concetto di “utenza attiva” nel Codice è stata accolta favorevolmente, ma l’organizzazione sottolinea la necessità di interventi più incisivi per proteggere i pedoni e i ciclisti, considerati gli utenti più vulnerabili della strada.

I dati sulla sicurezza stradale

I dati sulla sicurezza stradale in Italia rimangono preoccupanti: il 43% delle vittime nei centri urbani sono pedoni o ciclisti, una percentuale superiore alla media europea. Questo evidenzia l’urgenza di adottare misure concrete per invertire la tendenza. La Fiab chiede maggiore trasparenza nella condivisione dei dati e un impegno deciso verso politiche che tutelino efficacemente tutti gli utenti della strada.

La situazione attuale solleva interrogativi sulla direzione intrapresa dal legislatore. Se da un lato il nuovo Codice della strada sembra voler armonizzare la mobilità urbana, dall’altro rischia di frenare l’adozione di pratiche innovative e sostenibili già consolidate in altri Paesi europei. La speranza è che il dialogo tra le parti interessate porti a una revisione delle norme, favorendo una mobilità più sicura e inclusiva per tutti.

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