Obama vuole Marchionne, le banche il fallimento…
Sindacati e banche sulla strada dell’accordo fra Fiat e Chrysler. Marchionne avverte: i sindacati si adeguino o lasciamo
.
Si va via via spostando la data delle “nozze” tra Fiat e Chrysler, che dovevano celebrarsi il 30 Aprile. “Chiudere l’affare entro il mese è un’impresa erculea” sottolinea il Washington Post, che aggiunge “Gli Stati Uniti sperano che la rinascita di Fiat possa essere un modello per Chrysler: noi crediamo che sia l’uomo giusto in questo momento“.
“La Chrysler ha bisogno di 6 miliardi di dollari – prosegue il quotidiano USA – e l’amministrazione Obama è convinta della necessità di un partner per sopravvivere e spinge affinchè l’accordo con Fiat vada a buon fine. L’accordo permetterebbe di produrre auto più piccole e meno inquinanti e per Fiat sarebbe l’occasione per tornare dopo 23 anni sul mercato USA con la Fiat 500 e l’Alfa Romeo“.
Ma la Casa USA e Sergio Marchionne devono ancora persuadere il sindacato e i creditori ad accettare profondi tagli, in particolare le banche che presenteranno al Tesoro una controfferta per la conversione del debito entro la settimana, chiedendo cash o altre protezioni per evitare la bancarotta.
Il Governo avrebbe invece chiesto ai creditori di convertire i 6,9 miliardi di dollari in un prestito garantito di un miliardo, ovvero la svalutazione dell’85% senza emettere titoli in cambio. Intanto Sergio Marchionne fa sapere che è pronto ad abbandonare il piano di alleanza se i sindacati dei lavoratori non accetteranno queste riduzioni.
Se vuoi aggiornamenti su News inserisci la tua email nel box qui sotto: