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Opel: come cambia il marchio del Fulmine

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 10 lug 2022
Opel: come cambia il marchio del Fulmine
Le particolarità dell’Opel Astra Sports Tourer e le vetture del Brand che verranno.

Italotedesca, giovane, determinata, e con lo sguardo verso il futuro, proprio come le Opel che rappresenta, Natalia Pagano è la Responsabile prodotto della Casa del Fulmine. Con lei abbiamo parlato di Opel a 360°, partendo proprio dall’ultima nata, la Opel Astra Sports Tourer.

Iniziamo con una curiosità: in cosa si differenzia l’Opel Astra Sports Tourer dalla cugina Peugeot 308 wagon?

Le differenze tra l’Opel Astra Sports Tourer e la Peugeot 308 wagon riguardano elementi dello chassis e della carrozzeria. Le modifiche sono indirizzate verso una guida differente, che comporti un assetto più rigido ed un volante più reattivo. Anche il feeling del pedale del freno è diverso, sull’Astra c’è un autobahn feeling.

Cambiamenti evidenti sono presenti anche nell’abitacolo, perché i clienti ci hanno chiesto di mantenere comandi gestiti anche attraverso i pulsanti. Si tratta di un particolare non secondario, visto che aiuta a mantenere lo sguardo sulla strada quando si viaggia a velocità elevate come quelle delle autostrade tedesche.

Abbiamo ottenuto una strumentazione diversa, con un design semplice ed intuitivo, più sobrio e meno scenografico. Opel si distingue per il suo DNA tedesco ed il Gruppo Stellantis ci consente di manifestare la nostra essenza tecnologica teutonica, per cui possiamo sviluppare l’auto in base alle nostre priorità.

Opel guarda al futuro, e dal 2028 passerà alla produzione full electric, in che modo?

Prossimamente, oltre all’Opel Astra elettrica ed alla sua variante wagon, anche Crossland e Grandland diventeranno ad impatto zero con le nuove generazioni. Ad incrementare la gamma EV Opel arriverà anche la nuova Insignia. Inoltre, a metà decennio, verrà presentata la Manta GSE Project: sarà coupé, sportiva, ed elettrica, ma non posso dirvi di più.

Qual è l’approccio in merito alle batterie? Ci sono evoluzioni previste?

Le batterie delle nostre auto sono sempre in evoluzione, per esempio, sulla Opel Corsa dei 40 anni, la variante elettrica potrà contare su un upgrade che garantisce più autonomia. Le vetture che verranno, inoltre, riceveranno le batterie costruite nelle gigafactory di Termoli e Kaiserslautarn. Saranno realizzate altre due gigafactory, precisamente in Francia e in Gran Bretagna.

Insomma c’è tanta azione da parte di Opel per garantire una tecnologia adeguata alle vetture che verranno, anche se non c’è la possibilità di conoscere, per il momento, l’evoluzione tecnologica delle batterie. Tuttavia, il Marchio del Fulmine coltiva anche la tecnologia ad idrogeno, come ci ha rivelato la nostra interlocutrice.

Questo perché le vie dell’elettrico potrebbero passare anche attraverso questo carburante più difficile da stoccare, ma capace di offrire rifornimenti rapidi come quelli delle vetture con i motori termici. Grande riserbo è mantenuto anche sulle caratteristiche dei nuovi modelli e sui motori elettrici. Comunque, si intuisce che la Opel sta lavorando sodo sulla transizione energetica con l’intento di anticipare i tempi rispetto alle direttive Europee.

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