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Opel: un workshop sulla sicurezza dei bambini in auto

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 31 ott 2014
Opel: un workshop sulla sicurezza dei bambini in auto
La Casa del Fulmine punta sulla rete coinvolgendo le mamme blogger.

La Casa del Fulmine punta sulla rete coinvolgendo le mamme blogger.

La Opel è da sempre sensibile al tema della sicurezza in auto, e adesso, con la conseguente riapertura delle scuole, mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli che corrono i bambini quando viaggiano sulle vetture di famiglia, anche per brevi tragitti.

Per questo ha promosso un workshop sull’argomento, coinvolgendo l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze, l’Automobile Club d’Italia e le mamme blogger italiane. Molti infatti, ignorano i principi base per un trasporto sicuro dei bambini, e in pochi sono a conoscenza del fatto che il 75% degli incidenti si verificano nei contesti urbani, che l’uso dei sistemi di ritenuta viene ridotto del 50% in città e che, purtroppo, 6 bambini su 10 viaggiano senza essere posizionati sugli appositi seggiolini.

Dunque, ben venga l’interesse di Opel, che poi è un interesse comune, nell’approfondire una tematica tanto importante quanto sottovalutata. Infatti, in molti viaggiano con i bambini in braccio, dando un pessimo esempio, altri ancora invece, riempiono l’auto di giocattoli, gli stessi che poi, in caso di frenata improvvisa, diventano oggetti pericolosi che vagano nell’abitacolo.

“Il 40% degli incidenti mortali si verifica su percorsi inferiori a 3 km, quindi soprattutto in città – dichiara Lucia Vecere, Dirigente Ufficio Mobilità e sicurezza stradale ACI – e ciò significa che molte persone sottovalutano l’importanza di assicurare il bambino agli appositi supporti di ritenuta soprattutto negli spostamenti più frequenti, tenendolo perfino in braccio. Questi comportamenti errati possono essere molto pericolosi. I bimbi devono viaggiare sempre allacciati su un seggiolino omologato, adatto al peso e all’altezza: i sistemi di ritenuta riducono il rischio di lesioni gravi fino al 90%”.

Parole importanti, a cui si aggiungono quelle del dottor Leonardo Bussolin, Responsabile Trauma Center dell’Azienda ospedaliero universitaria Meyer: “al Trauma Center del pediatrico fiorentino abbiamo ampliato l’attenzione anche su nuovi fenomeni, legati ai tempi di oggi, studiando le strategie per prevenirli. Uno di questi è la cosiddetta ‘bye bye syndrome‘, ossia quando non ci si accorge che il bambino è dietro o accanto all’auto e il genitore lo investe alla partenza. Un modo per evitarla è premurarsi che il piccolo, se fa da spettatore alla partenza del genitore, sia sempre in compagnia di un adulto. Come si vede, bastano davvero piccoli accorgimenti per prevenire incidenti dagli esiti spesso gravi”.

Infatti, piccole attenzioni che però vanno diffuse, soprattutto attraverso un mezzo potente come la rete, come spiega Paola Trotta, Direttore Comunicazione di General Motors Italia. “In quella che è ormai per tutti noi la fonte primaria di informazione, cioè la rete, c’è un grande dibattito sul tema, spesso però senza arrivare a un’informazione strutturata e del tutto corretta al riguardo. Per questo per Opel è stato importante il coinvolgimento delle mamme blogger, presupposto fondamentale per portare avanti con efficacia l’operazione e arrivare così al maggior numero possibile di genitori. Se da un lato come casa automobilistica offriamo con i nostri modelli di auto tutte le misure di sicurezza possibili, dall’altro siamo assolutamente certi che nulla può sostituire l’educazione delle persone stesse e la consapevolezza e l’attenzione con cui si mettono alla guida”.

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