Perché continuano a moltiplicarsi i cloni?
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Pianali e soluzioni meccaniche (sempre più) condivisi tra vari modelli e marchi rappresentano la strada obbligata di ogni casa auto per risparmiare
Non c’è dubbio: pianali e soluzioni meccaniche (sempre più) condivisi tra vari modelli e marchi rappresentano la strada obbligata di ogni casa auto per risparmiare al massimo sui costi di fabbricazione. Il sistema di produzione di un auto è ormai cambiato.
Oggi l’80% di un veicolo è costruito in outsourcing, ovvero affidandosi alla collaborazione di grandi componentisti, come Bosch, Magneti Marelli o Siemens, ai quali è stata delegata gran parte della ricerca e sviluppo dei materiali e dei sistemi.
Naturalmente l’importante poi è differenziare l’involucro, inteso come forma della carrozzeria, per conferire al veicolo il giusto appeal e catturare i gusti della clientela. La ricca scelta che ne deriva è però intesa dagli esperti eccessivamente onerosa per i concessionari, costretti a stoccare modelli che differiscono davvero poco tra loro.
La soluzione sarebbe di limitare la produzione di versioni alternative solo su domanda (on demand) della rete o del cliente. In questo caso, parte dei grossi risparmi potrebbero essere investiti nella logistica per accorciare i tempi di consegna. A sostenerlo è uno come Giuseppe Volpato, della Ca’ Foscari di Venezia, uno dei maggiori conoscitori italiani della distribuzione automobilistica, che giudica l’eccessivo numero di versioni di uno stesso modello, un artificio per far pressione sui concessionari alla ricerca di maggiori vendite.[!BANNER]
Talvolta basta davvero poco per differenziare lo stesso progetto: il “taglio” di un fanale o di un paraurti, per esempio, come dimostrano le economiche “cugine” Citroen C1, Peugeot 107 o Toyota Aygo. Salendo di gamma, un altro asse nippo-francese punta sulla condivisione delle piattaforme, come le Suv Mitsubishi Outlander, Citroen C-Crosser o Peugeot 4007. La Nissan Note è praticamente la Renault Modus. E Audi allora? Per costruire il suo bolide sportivo R8 ha attinto a piene mani nientemeno che dalla Lambo, la Gallardo.
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