Decisamente simile alla storica supercoupé prodotta per vent’anni dall’azienda emiliana, la Project Panther sfrutta telaio e meccanica Lamborghini Huracàn. Il debutto in piccola serie è previsto per fine 2018.
Ecco la “nuova” Pantera del 21. secolo: non possiede, al momento, un nome definitivo (viene indicata come “Project Panther”); tuttavia ci sono la paternità e l’indicazione dei “connotati”. Per vederla dal vivo, occorrerà attendere un anno: le prime unità, stando alle indicazioni dell’azienda che ne cura il design, dovrebbero essere messe in vendita a fine 2018.
L’operazione-ritorno sul mercato di Pantera (il marchio De Tomaso, conseguenza delle difficoltà dirigenziali e il fallimento del 2012, è stato in tempi recenti acquisito da un Gruppo cinese) è stata presa in carico dalla factory modenese Ares Design del manager svizzero Dany Bahar: la giovane azienda è specializzata nello sviluppo di “special” in serie limitata e in edizioni personalizzate di supercar e GT, dietro specifica richiesta del singolo cliente.
Le immagini di anteprima della nuova Pantera (“Project Panther”) rese note nelle scorse ore da Ares Design rivelano una certa somiglianza con la “originale” Pantera De Tomaso, la poderosa coupé a motore Ford V8 progettata sotto la guida di Gianpaolo Dallara, che il fondatore dell’azienda emiliana Alejandro De Tomaso portò al debutto all’inizio degli anni 70 e che, per due decenni, ha caratterizzato l’immagine De Tomaso nel mondo, tanto da offuscare la restante produzione (escluse Vallelunga e Mangusta, immediatamente precedenti a Pantera, l’azienda realizzò la “super-berlina” Deauville e la derivata Longchamp, sviluppata nelle varianti Coupé e Cabriolet).
Il responsabile Design di Ares, Mihai Panatescu, ha sviluppato il corpo vettura sulla base di Lamborghini Huracàn: dalla supercar di Sant’Agata Bolognese vengono ripresi telaio in alluminio e fibra di carbonio e gruppo propulsore, ovvero il 5.2 V10 da 600 CV e la trazione integrale.