L’Europa inizia a lasciarsi alle spalle la lunga crisi: nell’anno che si è appena concluso, il totale delle nuove immatricolazioni (15.200.000 unità) è cresciuto del 3,4%.
L’Europa del comparto automotive torna alle cifre pre-crisi. Secondo i dati resi noti in queste ore da ACEA, l’Associazione europea delle Case costruttrici, il 2017 si è concluso con un monte-immatricolazioni pari a 15.200.000 unità, facendo segnare una crescita del 3,4% rispetto al 2016. E questo nonostante il leggero calo (-4,9%) registrato a dicembre. Con le performance dell’intero anno, il mercato auto europeo è tornato a superare la soglia di 15 milioni di nuove immatricolazioni per la prima volta dal 2007.
Nel dettaglio, in cima alla classifica dei grandi Gruppi c’è VAG-Volkswagen Audi: il colosso tedesco ha concluso il 2017 con più di 3.500.000 nuove immatricolazioni, ed una crescita del 2,3% su base annua rispetto all’anno precedente (la ottima performance per VAG ha conosciuto risultati di rilievo da parte di Seat e Skoda). Da segnalare, riguardo ad FCA-Fiat Chrysler Automobiles, il +4,9% fatto segnare nel complessivo dei mercati UE su un totale di oltre un milione di nuove immatricolazioni. Risultati a “segno più” anche per Renault (+6,7%) e PSA Groupe, che – anche in virtù dell’acquisizione di Opel finalizzata nel corso del 2017 – conclude l’anno con il 12,2% di quota di mercato. L’incidenza dei propri “brand” sui mercati è in crescita anche per Toyota (dal 4,1% al 4,5%) le cui immatricolazioni hanno riscontrato un aumento del 13%.
Fra i principali mercati UE (Germania, Francia, Italia, Spagna, Gran Bretagna) che da soli assorbono il 75% delle immatricolazioni, la Germania ha superato i 3,4 milioni, attestandosi a valori pre-crisi; l’Italia dal canto suo è protagonista dell’aumento più consistente: +7,9%, seppure ancora piuttosto distante dal 2007. Cifre in discesa, al contrario, in Gran Bretagna, dove anche a causa della contrazione registrata dalla primavera ha concluso il 2017 a -5,7%. Gli altri mercati, segnatamente i Paesi di più recente ingresso nell’area UE, hanno – indica ACEA – registrato un aumento complessivo nell’ordine del 12,8%. Da segnalare, a questo proposito, il +11,7% riscontrato in Grecia e il +7,1% del Portogallo, due dei Paesi più colpiti dalla crisi dei mercati insieme ad Italia e Spagna.