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PM10 in aumento nelle città italiane

Di Andrea Tomelleri
Pubblicato il 30 apr 2010
PM10 in aumento nelle città italiane
L'Ispra fotografa la situazione nelle città italiane per la qualità dell'aria. Auto meno inquinanti e più piste ciclabili ma il PM10 è alto

L’Ispra fotografa la situazione nelle città italiane per la qualità dell’aria. Auto meno inquinanti e più piste ciclabili ma il PM10 è alto

Presentato a Roma nella VI edizione del Rapporto sulla qualità dell’ambiente urbano lo studio dell’Ispra, Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che fotografa la situazione ambientale nelle città italiane.

Aumentano le Euro 4

Grazie anche agli incentivi governativi dei mesi scorsi, il parco circolante è migliorato in qualità ambientale con una maggiore presenza di veicoli che rispettano la normativa Euro 4. In alcuni centri si sfiora la metà del totale come a Brescia (49,1%) ma si piazzano bene anche grandi città come Torino (25,9%) e Milano (23,3%).

Le auto con alimentazione a gas (GPL e metano) raggiungono ormai il 10% del totale in molte città italiane.

Il numero di vetture immatricolate tra il 2007 e il 2008 è rimasto praticamente invariato con un incremento limitato allo 0,5% per 7.508.000 unità totali. La concentrazione di autoveicoli nella popolazione rimane però elevata: Roma guida la classifica con 500 auto ogni 1.000 abitanti, seguono Potenza con 703, Catania con 702, Perugia con 686 e altre grandi città come Torino (628) e Palermo (599).

Polveri sottili ancora elevate

Nonostante stiano aumentando sempre più le auto ecologiche e siano in diminuzione le emissioni di gas serra, a preoccupare ancora è la concentrazione di polveri sottili e l’elevato volume di traffico.

Gli inquinanti più pericolosi come il PM10 e il PM2,5 sforano sistematicamente i limiti consentiti dalla legge in molti centri soprattutto dell’area padana. Fanno meglio i centri montani (come Aosta e Bolzano) e le città di mare (Trieste, Genova, Cagliari) che non hanno mai oltrepassato i limiti.[!BANNER]

Più piste ciclabili e Ztl

Dalla fotografia dell’Ispra emerge che in generale viene dato sempre più spazio alle forme di mobilità alternative all’auto. Aumentano le piste ciclabili in quasi tutte le città e raggiungono i 500 metri per abitante a Brescia, Padova e Modena.

Nei grandi centri urbani aumentano anche le aree pedonali e le zone vietate alla circolazione dei veicoli, le cosiddette Ztl (Zona Traffico Limitato).

In crescita anche l’utilizzo del trasporto pubblico: le città migliori sono Campobasso con un incremento del 36%, Messina del 34%, Taranto e Venezia del 32% e Roma del 20%.

Male il territorio urbano

Le nostre città tendono però sempre più ad allargarsi e “mangiano” suolo naturale al ritmo di 1.500 ettari all’anno. Ogni anno a causa dell’urbanizzazione selvaggia e dell’assenza di una pianificazione territoriale adeguata lo spazio urbano italiano perde quindi oltre 15 milioni di metri quadrati di verde.

Inoltre, il territorio è esposto a fenomeni alluvionali a causa dell’elevato rischio idrogeologico. Le città più esposte – con una criticità pari al 10% – sono Bari, Firenze, Foggia, Genova, Livorno e Padova.

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