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Polizia svizzera aggredisce tassista italiano

Di Giuseppe Catino
Pubblicato il 12 apr 2016
Polizia svizzera aggredisce tassista italiano
Incredibile disavventura per un tassista milanese, fermato a Lugano con a bordo un cliente

Incredibile disavventura per un tassista milanese, fermato a Lugano con a bordo un cliente

Incredibile disavventura per un tassista milanese, fermato a bordo della sua Prius insieme ad un cliente, mentre si trovava nel tunnel di Vedeggio Casarate nei pressi di Vezia, vicino a Lugano.

L’agente gli ha contestato l’abusivo esercizio della professione di tassista all’estero, cosa non vera perché il tassista, partito da Milano e diretto a Lugano, aveva tutto il diritto di oltrepassare il confine purché con il tassametro in funzione.

Le irreprensibili forze dell’ordine elvetiche, però, non hanno voluto sentire ragioni. Il tassista, pur di togliersi da quella situazione surreale, ha pagato la multa (400 franchi svizzeri, 393 euro) ed è andato via.

Ha registrato però l’audio della conversazione e l’ha fatta avere al Corriere della Sera. Ecco cosa ha detto l’agente: “quando ho ragione ho ragione…Qui detto io quello che si fa!… Glielo dico io: 2016 anni fa un tizio veniva messo in croce, oggi lo metto in croce io un tizio”.

Non solo. C’è anche una inquietante minaccia dell’agente, che nel momento in cui si è avviato in automatico il motore termico della Prius ha pensato che il tassista volesse scappare: “Per molto meno c’è chi s’è preso una fucilata…”

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