Prescrizione bollo auto: cosa sapere per evitare sorprese
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La prescrizione del bollo auto è un argomento di fondamentale importanza per gli automobilisti italiani, poiché riguarda direttamente la possibilità di evitare pagamenti non dovuti o di incorrere in sanzioni impreviste. Il termine di prescrizione per questa tassa è fissato in tre anni, un periodo decisamente più breve rispetto a molte altre imposte. Tuttavia, il calcolo del tempo non parte dalla scadenza del pagamento, bensì dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il bollo andava saldato. Questo significa che, ad esempio, un bollo auto relativo al 2020 inizierà il conteggio della prescrizione il 1° gennaio 2022, con termine ultimo il 31 dicembre 2024.
Un elemento cruciale da considerare sono gli atti interruttivi, ossia quelle notifiche formali che possono azzerare il conteggio della prescrizione. Tra questi rientrano avvisi di accertamento, cartelle di pagamento, preavvisi di fermo amministrativo e atti di pignoramento. Ricevere uno di questi atti fa ripartire il conteggio da capo, concedendo ulteriori tre anni per la riscossione. È quindi essenziale che gli automobilisti prestino attenzione a qualsiasi comunicazione ufficiale ricevuta dagli enti di riscossione.
Un aspetto particolare che ha influenzato i termini di prescrizione negli ultimi anni è stato l’impatto della sospensione covid. Durante l’emergenza sanitaria, infatti, i termini per la notifica degli atti fiscali sono stati sospesi per un periodo di circa 540 giorni, dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021. Questo ha avuto l’effetto di prolungare il termine di prescrizione per i bolli auto interessati da tale periodo, spostando di fatto in avanti le scadenze originarie.
Un errore comune che molti automobilisti commettono è credere che il mancato ritiro di una raccomandata possa bloccare l’interruzione della prescrizione. In realtà, il principio della “compiuta giacenza” stabilisce che, trascorsi 10 giorni dall’avviso di giacenza, la notifica si considera comunque perfezionata, anche se l’atto non viene fisicamente ritirato. Ignorare queste comunicazioni può quindi avere conseguenze significative, riattivando il conteggio dei tre anni.
Per evitare situazioni spiacevoli, è consigliabile verificare periodicamente la propria posizione fiscale. Questo può essere fatto richiedendo un estratto di ruolo all’Agenzia delle Entrate-Riscossione o presentando un’istanza di accesso agli atti presso gli uffici tributari regionali. Nel caso in cui si ricevano richieste di pagamento per bolli ormai prescritti, è fondamentale non procedere al pagamento, ma contestare formalmente l’atto attraverso gli strumenti previsti dalla legge.
Infine, è importante sottolineare che la scadenza del bollo auto non deve essere sottovalutata. Sebbene il termine di prescrizione sia relativamente breve, eventuali atti interruttivi o situazioni straordinarie come la sospensione covid possono complicare il quadro. Per questo motivo, è essenziale mantenere una documentazione accurata e restare aggiornati sulle normative vigenti, evitando così di incorrere in errori o di pagare somme non dovute.
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