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Pressione pneumatici bassa: è allarme

Di Andrea Tomelleri
Pubblicato il 16 apr 2010
Pressione pneumatici bassa: è allarme
Bridgestone: l'81% degli automobilisti viaggia con la pressione delle gomme bassa: aumentano i consumi, peggiora la sicurezza

Bridgestone: l’81% degli automobilisti viaggia con la pressione delle gomme bassa: aumentano i consumi, peggiora la sicurezza

Che gli automobilisti non siano particolarmente attenti alla manutenzione della propria auto non è una novità. Ma il quadro che emerge da una serie di controlli effettuati da Bridgestone nell’ambito della campagna “Think Before you Drive“, è ancora preoccupante.

Bridgestone ha eseguito 52.400 controlli in 15 paesi, misurando la pressione delle gomme delle autovetture presenti nei parcheggi dei centri commerciali e nelle aree pubbliche. L’81% degli automobilisti viaggia con una pressione bassa, il 26,5% con una pressione molto bassa (0,5 bar sotto il valore consigliato dal costruttore) e il 7,5% mette addirittura a rischio la propria sicurezza, con una pressione insufficiente.

Anche l’usura degli pneumatici è un aspetto particolarmente sottovalutato, infatti il 17% degli pneumatici in circolazione ha una profondità del battistrada inferiore a 1,6 mm, limite di sicurezza minimo stabilito dall’Unione Europea.

Viaggiare con pneumatici a pressione bassa non fa aumentare solo i consumi ma mette anche a rischio la sicurezza personale: il controllo del veicolo si fa più difficoltoso e aumenta il rischio di forature dovuto al logoramento della spalla laterale del pneumatico (che causa un aumento delle temperature).[!BANNER]

Oggi i costruttori fanno a gara a chi dichiara le emissioni più basse, ma le performance migliori in questo senso possono risultare notevolmente ridimensionate dalla bassa pressione di gonfiaggio, che fa aumentare di molto la resistenza al rotolamento delle coperture. Un’attenzione che porterebbe a notevole risparmio economico e ad una maggiore sostenibilità ambientale. I tecnici giapponesi hanno calcolato che in Europa le emissioni addizionali legate allo scorretto utilizzo degli pneumatici ammontano a 9,3 milioni di tonnellate di CO2 all’anno e gli sprechi dovuti al maggior consumo a 5,2 miliardi di euro.

Il vero problema è che la maggior parte degli automobilisti non sa che la pressione all’interno degli pneumatici si abbassa nel tempo, indipendentemente dall’uso che si fa del veicolo. Fondamentale importanza riveste dunque le iniziative di educazione alla sicurezza stradale come “Think Before you Drive”,sostenuta da Bridgestone e anche dalla FIA, Federazione Internazionale dell’Automobile.

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