Prezzi carburanti in calo: ecco quanto si risparmia oggi
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Un’ondata di sollievo per gli automobilisti italiani: i prezzi carburanti continuano a scendere, portando un po’ di respiro alle tasche dei consumatori. Secondo i dati aggiornati al 14 aprile da Quotidiano Energia, il costo medio della benzina in modalità self-service è calato a 1,736 euro al litro, mentre il diesel si attesta a 1,633 euro al litro. Una riduzione che si riflette su tutta la rete nazionale, rendendo il pieno un po’ meno oneroso per molti.
Prezzi carburanti, come stanno cambiando
Nel segmento del self-service, le principali compagnie petrolifere offrono la benzina a prezzi compresi tra 1,726 e 1,745 euro al litro. Le cosiddette “pompe bianche” si distinguono per la loro competitività, con una media di 1,733 euro al litro. Per il diesel self, i prezzi variano tra 1,618 e 1,641 euro al litro, con i distributori indipendenti che mantengono una media di 1,627 euro. Questo dimostra come il mercato si stia muovendo verso una maggiore concorrenza, offrendo agli automobilisti la possibilità di scegliere soluzioni più economiche.
Per chi opta per il rifornimento assistito, i costi sono leggermente più alti. La benzina servita costa mediamente 1,882 euro al litro, con oscillazioni tra 1,815 e 1,944 euro presso i marchi principali. Anche in questo caso, i distributori senza logo si rivelano più vantaggiosi, con una media di 1,793 euro al litro. Il diesel servito, invece, registra un lieve calo, attestandosi a 1,779 euro al litro. Una scelta che potrebbe rivelarsi strategica per chi cerca un equilibrio tra comodità e risparmio.
Non mancano le alternative più economiche, rappresentate dai carburanti alternativi. Il GPL viene venduto a prezzi che oscillano tra 0,742 e 0,755 euro al litro, mentre le pompe bianche lo offrono a una media di 0,728 euro. Il Gpl metano, sempre più considerato dai consumatori attenti al risparmio, vede il metano auto con prezzi variabili tra 1,483 e 1,555 euro al chilogrammo, con i distributori indipendenti che si attestano intorno a 1,492 euro. Questi numeri confermano l’importanza di considerare opzioni meno tradizionali per contenere i costi.
In Italia si paga comunque di più
Ma cosa sta guidando questa discesa dei prezzi? I movimenti sul mercato dei carburanti sono strettamente legati alle quotazioni petrolifere internazionali e alla politica fiscale nazionale. Nonostante il recente calo delle quotazioni del Brent, l’Italia continua a registrare una delle strutture di prezzo più elevate in Europa, principalmente a causa dell’incidenza delle accise. Introdotte originariamente per fronteggiare emergenze ormai superate, queste tasse pesano ancora significativamente sul prezzo finale. Interessante notare come il diesel, storicamente meno tassato per sostenere il settore dei trasporti, potrebbe subire un aumento della componente fiscale nei prossimi anni, avvicinandosi ai livelli della benzina.
Guardando al futuro, la diminuzione attuale rappresenta un sollievo temporaneo per le famiglie italiane, in un contesto economico complesso. Tuttavia, è cruciale monitorare sia l’evoluzione delle politiche fiscali che l’andamento del mercato petrolifero per anticipare eventuali cambiamenti. Nel frattempo, gli automobilisti possono sfruttare al meglio questa fase di riduzioni, prestando attenzione alle differenze di prezzo tra i vari operatori e modalità di servizio. Ogni centesimo risparmiato può fare la differenza, soprattutto in un periodo di incertezza economica come quello attuale.
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