Prezzi del petrolio in calo, ma alla pompa il risparmio è minimo: la denuncia del Codacons
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/1423654263-pompa-benzina-1.jpg)
Nonostante il drastico calo delle quotazioni del petrolio a livello internazionale, i prezzi petrolio continuano a gravare pesantemente sulle tasche degli automobilisti italiani. Da gennaio, il West Texas Intermediate è sceso da 78 a 60 dollari al barile, mentre il Brent è passato da 82 a 63 dollari. Tuttavia, alla pompa, la benzina è calata solo marginalmente da 1,823 a 1,764 euro al litro, e il gasolio da 1,726 a 1,662 euro al litro. Questo scenario evidenzia una discrepanza che sembra diventare una costante nel mercato dei carburanti italiano: quando il prezzo del greggio sale, gli aumenti alla pompa sono rapidi e significativi; al contrario, quando il prezzo scende, le riduzioni sono lente e di modesta entità.
Possibili speculazioni
Secondo il Codacons, questa situazione potrebbe essere attribuita a possibili speculazioni da parte delle compagnie petrolifere. L’associazione dei consumatori non esclude la presenza di pratiche di aggiotaggio, che danneggiano sia i consumatori che le aziende di trasporto. I calcoli del Codacons mostrano che, se il calo del petrolio fosse stato trasferito integralmente ai distributori, il prezzo della benzina sarebbe oggi intorno a 1,4 euro al litro, con un risparmio di 36 centesimi rispetto ai prezzi attuali. Per il gasolio, il costo potrebbe essere di circa 1,33 euro al litro, permettendo un risparmio di circa 16,6 euro per ogni pieno.
La lentezza nell’adeguamento dei prezzi solleva interrogativi sulla trasparenza delle politiche di prezzo adottate dalle compagnie petrolifere. Per questo motivo, il Codacons ha annunciato che, in assenza di significative riduzioni nei prossimi giorni, potrebbe intraprendere una denuncia legale contro le aziende del settore. L’obiettivo è garantire maggiore equità nel mercato e tutelare i diritti dei consumatori, già messi a dura prova dalle difficoltà economiche e dalle tensioni geopolitiche.
I prezzi alla pompa
Questa situazione evidenzia la necessità di un intervento normativo per regolamentare il mercato e garantire un monitoraggio più rigoroso da parte delle autorità competenti. L’Italia, infatti, sembra essere caratterizzata da un’anomalia strutturale: il meccanismo di adeguamento dei prezzi alla pompa non riflette mai pienamente le variazioni del costo del greggio sui mercati internazionali. Questo fenomeno, che si ripete ciclicamente, non fa che aumentare il malcontento tra i cittadini e le imprese, costretti a fare i conti con costi sempre più elevati.
Il Codacons invita i cittadini a segnalare eventuali anomalie nei prezzi dei carburanti, contribuendo così a rafforzare le eventuali azioni legali. La raccolta di segnalazioni potrebbe rivelarsi uno strumento fondamentale per dimostrare le discrepanze e per richiedere interventi correttivi. Parallelamente, l’associazione continua a esercitare pressione sulle istituzioni affinché adottino misure concrete per arginare il fenomeno delle speculazioni e garantire maggiore trasparenza nel settore.
In un contesto economico già fragile, l’assenza di interventi tempestivi rischia di aggravare ulteriormente la situazione. Per questo motivo, il Codacons sottolinea l’urgenza di una riforma strutturale del mercato dei carburanti, che preveda non solo una maggiore trasparenza, ma anche meccanismi più rapidi e automatici di adeguamento dei prezzi alla pompa. Solo così sarà possibile restituire fiducia ai consumatori e alle imprese, promuovendo al contempo un mercato più equo e sostenibile.
Se vuoi aggiornamenti su News inserisci la tua email nel box qui sotto:
Ti potrebbe interessare
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/554586.webp)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/truffa-auto.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/wp_drafter_3642150-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/04/volkswagen-polo-edition-25-2023_03-scaled.jpg)