Prezzo benzina 2 euro al litro: calano i consumi
Il prezzo della benzina ha superato la soglia dei 2 euro al litro sulla A14. Le associazioni dei consumatori chiedono l’intervento del Governo.
Qualche mese fa sembrava un’ipotesi improbabile, eppure in un’area di servizio dell’autostrada A14 il prezzo della benzina ha superato la soglia dei 2 euro al litro. L’ultimo rialzo praticato nell’area di rifornimento “Conero Est” rappresenta una soglia psicologica destinata a pesare ancora di più sul già difficile bilancio delle famiglie italiane, specie se si estendesse – secondo le previsioni – sul resto delle rete nazionale.
Infatti, a causa dei continui rincari dei carburanti, nei primi due mesi dell’anno i consumi sono calati del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre la spesa è salita del 11% superando la soglia dei 10 miliardi di euro complessivi, secondo le rilevazioni del Centro Studi Promoter.
Il repentino aumento è dovuto alla maggiorazione dell’IVA e delle accise imposte dal Fisco, con le quali questo è riuscito ad incrementare gli introiti del 20%, rispetto ai primi due mesi del 2011 (con un carico di tasse calcolabile in 5,5 miliardi). La media dei prezzi dei carburanti nel nostro paese è di circa 1,88 euro al litro per la verde e di 1,785 euro al litro per il gasolio.
L’emergenza del caro benzina ha fatto riscoprire agli italiani metodi alternativi per gli spostamenti, tra cui i classici mezzi pubblici, le biciclette o ancora l’innovativo car pooling: una modalità di trasporto che consiste nel condividere la propria automobile privata con un gruppo di persone, in modo da abbattere i costi.
Per arginare questa situazione critica, il Codacons ha iniziato a fare pressioni sul Governo affinché intervenga per arginare il problema. Secondo l’Associazione dei Consumatori, l’unica soluzione possibile spetta al Premier Monti e alla sua squadra di Governo che devono ridurre immediatamente le accise sui carburanti, in modo da determinare un sensibile calo dei prezzi al dettaglio.
Anche Faib Confesercenti dal canto suo si rivolge al nostro Primo Ministro chiedendogli di intervenire su due fronti: primo introdurre l‘accise mobile e la sterilizzazione dell’IVA, e secondo accelerare l’introduzione de mercato all’ingrosso che era prevista sul recente decreto sulle liberalizzazioni, in modo da determinare la fine della speculazione dei prezzi.
La situazione italiana è determinata non solo dalle pesanti tasse, ma anche dal continuo oscillare del prezzo del greggio sul mercato internazionale che ormai è stabilmente sopra la soglia dei 100 dollari al barile. Una soluzione su questo fronte potrebbe arrivare dai Governi degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, i quali potrebbero immettere sul mercato petrolifero le proprie scorte in modo da abbassare sensibilmente le quotazioni del mercato dell’oro nero. Purtroppo anche questa opzione sembra per il momento accantonata, visto il secco rifiuto dei due paesi anglosassoni al riguardo.
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