Produzione Stellantis in crisi: dati molto preoccupanti per il 2025
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Il primo trimestre del 2025 si è rivelato un periodo nero per Stellantis, con la produzione che ha raggiunto livelli mai così bassi dagli anni ’50. La contrazione del 35,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ha portato a sole 109.900 unità tra automobili e veicoli commerciali, evidenziando una crisi profonda che scuote l’intero settore automobilistico italiano.
Particolarmente drammatico è il calo produzione auto, che registra una diminuzione del 42,5%, con appena 60.533 vetture prodotte. Anche il segmento dei veicoli commerciali non è immune, segnando un calo del 24,2% e fermandosi a 49.367 unità. In questo contesto, gli stabilimenti italiani del gruppo sembrano soffrire più di altri, con situazioni critiche sia a Melfi Mirafiori che altrove.
Produzione Stellantis, la situazione a Melfi
Lo stabilimento di Melfi, considerato un tempo un fiore all’occhiello della produzione nazionale, si trova ora al centro della tempesta. Qui, la produzione è crollata del 64,6%, con sole 8.890 auto assemblate nel trimestre. Un confronto con i livelli pre-pandemia del 2019 evidenzia un tracollo dell’86%, una cifra che mette in evidenza la gravità della situazione. La transizione verso la piattaforma elettrica Stla Medium, che dovrebbe rappresentare il futuro dell’impianto, procede tra ritardi e difficoltà, mentre dal 2021 sono stati persi circa 2.000 posti di lavoro.
Non meno preoccupante è la situazione a Mirafiori, dove la produzione è scesa del 22,2%, totalizzando appena 9.860 vetture. Particolarmente emblematica della crisi è la situazione di Maserati, marchio simbolo del lusso italiano, che ha visto una produzione ridotta a soli 70 esemplari. Questo dato rappresenta quasi un azzeramento rispetto alle 10.000 unità prodotte negli anni migliori, segnalando una crisi Maserati senza precedenti. Il rinvio al 2028 del lancio della nuova Quattroporte elettrica, inizialmente previsto per il 2025, aggiunge ulteriori incertezze al futuro del marchio.
Nonostante questo quadro desolante, un barlume di speranza potrebbe arrivare dal lancio della nuova Fiat 500 ibrida, programmato per novembre 2025. Tuttavia, come sottolineato da Ferdinando Uliano della Fim Cisl, “tutti gli stabilimenti di auto e veicoli commerciali sono in rosso". La mancanza di una strategia chiara per il rilancio del gruppo e il rischio di dazi sulle esportazioni rappresentano ulteriori minacce per un settore già in difficoltà.
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