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Qatargate: ingerenze sull'UE per "Fit for 55", il dubbio di Bonomi

Di Tommaso Giacomelli
Pubblicato il 16 dic 2022
Qatargate: ingerenze sull'UE per
Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, parla delle presunte pressioni verso il "Fit for 55" dell'UE a seguito dello scandalo Qatargate.

Sulla scia del Qatargate e la grande ondata di corruzione che da essa si è estesa alle istituzioni europee, ree di aver dato scandalo con tangenti e soprattutto di aver ricevuto ingerenze da parte del Qatar nei processi decisionali e legislativi dell’intera Unione Europea. Adesso c’è chi ha sollevato non pochi dubbi sulle attività di lobbying tra Bruxelles e Strasburgo, con una questione che dallo sport sta virando anche su altri settori, come quelli dell’industria dell’automobile.

Il dubbio del presidente di Confindustria

Il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, si è interrogato se delle potenze estere non abbiano esercitato una qualche pressione sulle più recenti decisioni che riguardano il settore automobilistico, a cominciare dal bando alle vetture endotermiche che è scaturito dal piano “Fit for 55”. “La vicenda sulla corruzione che ha coinvolto esponenti del Parlamento Ue deve far riflettere perché fa venire il dubbio che alcuni provvedimenti siano stati influenzati da economie straniere. A questo proposito, mi chiedo se le scelte per esempio effettuate sull’automotive, o come più di recente sul tema degli imballaggi, siano scelte fatte in modo del tutto consapevole o siano state adottate sulla scorta di pressioni esterne”, ha affermato Bonomi.

Un’accusa alle istituzioni europee

Il capogruppo degli industriali italiani ha virato l’attenzione sul mondo dell’auto, perché le decisioni europee hanno degli effetti sul tessuto industriale continentale molto specifiche. La scelta di bandire e di stoppare, quindi, la produzione di vetture endotermiche all’interno dei confini europei è oggetto di grandi controversie proprio per le conseguenze sul fronte sociale, economico e nonché occupazionale. “Capisco – ha proseguito Bonomi – che sulla scorta di un singolo episodio non vadano messe in discussioni le istituzioni Ue, ma voglio essere certo che quando si fanno scelte di politica industriale in Europa si sia fino in fondo consapevoli delle decisioni che vengono prese come sistema industriale europeo”.

Il “Fit for 55”

Il programma “Fit for 55” si riferisce all’obiettivo dell’UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Il pacchetto proposto mira ad allineare la normativa dell’UE all’obiettivo per il 2030. Oltre a questo, c’è la volontà di: garantire una transizione giusta e socialmente equa; mantenere e rafforzare l’innovazione e la competitività dell’industria dell’UE assicurando nel contempo parità di condizioni rispetto agli operatori economici dei paesi terzi; sostenere la posizione leader dell’UE nella lotta globale contro i cambiamenti climatici.

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