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Rc Auto, con il ddl concorrenza regalo alle assicurazioni

Di Giovanni Mercadante
Pubblicato il 25 feb 2015
Rc Auto, con il ddl concorrenza regalo alle assicurazioni
Con l'approvazione del disegno di legge sulla concorrenza le compagnie assicurative potrebbero risparmiare oltre il 40%

Con l’approvazione del disegno di legge sulla concorrenza le compagnie assicurative potrebbero risparmiare oltre il 40%

Si potrebbe sintetizzare con “regalo alle assicurazioni” il Ddl concorrenza che è stato approvato dal consiglio dei Ministri lo scorso 20 febbraio. Il motivo è semplice: la tabella per i risarcimenti di lieve entità (come ad esempio la perdita di un dito o dell’olfatto) è stata rivista al ribasso, ma non solo, il danno morale è stato -di fatto- cancellato perché racchiuso nel “danno non patrimoniale” e per concludere c’è anche l’intervento sul tetto massimo dei danni non lievi. Al momento non esiste alcuna tabella ufficiale ma dalle prime stime il risparmio per le compagnie assicurative potrebbe superare il 40%.

Sul taglio ai danni lievi i risarcimenti se il provvedimento verrà approvato saranno del 15,21% in meno, poi con una “manovra lessicale” verrà cambiato il titolo dell’articolo 139 che invece di riportare “danno biologico per lesioni di lieve entità” si chiamerà “danno non patrimoniale per lesioni di lieve entità, di qui l’eliminazione del danno morale. 

“E’ vergognoso – sipiega l’avvocato Marco Bona – ed è profondamente ingiusto perché le vittime di incidenti stradali sono sempre più vittime di serie B. Queste tabelle infatti valgono solo per gli incidenti stradali e per la responsabilità medica, guarda caso anch’essa coperta da assicurazione. In tutti gli altri casi si applicano invece le tabelle messe a punto dall’Osservatorio Giustizia Civile di Milano, che prevedono risarcimenti molto, ma molto più elevati”. Per il caso del 30enne, ad esempio, di solo danno biologico la tabella prevede oltre 16.200 euro, mentre il risarcimento per i danni temporanei di grave entità arriva a 140 euro giornalieri anziché 39,37. Com’è possibile che lo stesso danno venga liquidato in modi diversi a seconda se la vittima è stata investita da un’auto o è stata colpita da un’insegna caduta da un negozio? “La Consulta ha sancito con la sentenza 235 del 2014 che ciò è perfettamente costituzionale“.

Via | IlFattoQuotidiano.it

 

 

 

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