Cosa stai cercando?
Cerca

Renault: dal 2020 addio ai motori diesel?

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 8 set 2016
Renault: dal 2020 addio ai motori diesel?
Reuters di queste ore indica che Renault si preparerebbe ad eliminare i diesel dal segmento B e a ridurli drasticamente dal segmento C.

Reuters di queste ore indica che Renault si preparerebbe ad eliminare i diesel dal segmento B e a ridurli drasticamente dal segmento C.

Il comparto auto dovrà iniziare a prepararsi a dire progressivamente “addio” al diesel? Le recenti proposte – avanzate, ad esempio, da alcune forze parlamentari di Olanda e Norvegia che prevedono lo stop alla vendita di vetture a [glossario slug=”gasolio”] a lungo termine – potrebbe far pensare che sarà così. “Tutta colpa” del Dieselgate, lo scandalo delle emissioni degli ossidi di azoto manipolate in laboratorio esploso un anno fa, che da una parte ha portato Volkswagen (costretta a un esborso da Guinness dei primati) a dotarsi di un deciso riassetto delle proprie strategie tecnologiche per il futuro. Dall’altro, sembra suggerire alle Case auto nuove soluzioni per la mobilità del futuro.

E Renault, stando a quanto viene captato in queste ore dal Web, non farebbe eccezione. Secondo un “lancio” diramato da Reuters, la Marque à Losanges sarebbe intenzionata ad eliminare completamente le proprie motorizzazioni a gasolio dai modelli di segmento B destinati alle vendite in Europa. E non solo: la lineup di versioni diesel nel proprio listino di segmento C potrebbe essere sottoposta a un drastico giro di vite. In buona sostanza: se ciò dovesse concretizzarsi, entro quattro anni la gamma diesel “sparirebbe” dalla lineup di Clio e si ridimensionerebbe nella gamma Mégane.

Il rumor contenuto in una nota Reuters fa riferimento a “voci” interne alla stessa Renault. Non c’è nulla di confermato, tuttavia la notizia potrebbe non sorprendere del tutto i big player del comparto automotive, dal momento che nelle scorse settimane Thierry Bolloré (responsabile delle strategie di competitività per Renault), durante un’assemblea aziendale non era sembrato particolarmente ottimista nei confronti del futuro dell’alimentazione a gasolio: in quell’occasione, Bolloré si era chiesto – e aveva chiesto ai dirigenti della Marque à Losanges – quale potrebbe essere un eventuale ruolo dei motori a [glossario slug=”gasolio”] nella mobilità del futuro, visto che normative sempre più stringenti potrebbero determinare un graduale aumento dei costi nella tecnologia diesel. La conseguenza, se tutto ciò dovesse avverarsi? Molto semplice: il “caro vecchio” motore diesel potrebbe non essere più competitivo come per molti anni è stato (addirittura, proprio in Francia in tempi recenti il numero delle vetture a [glossario slug=”gasolio”] circolanti ha superato il totale delle auto a benzina).

D’altro canto, Renault, allo stesso modo di altre Case auto di primo piano, ha per lungo tempo battuto sulla ricerca nel diesel, attraverso notevoli stanziamenti economici e di impegno scientifico: tutto per cercare nuovi traguardi che potessero venire incontro alle normative comunitarie sulle emissioni e – in tempi più recenti – proprio per superare le conseguenze (non certo rosee nei confronti del diesel) causate dal “Dieselgate“. Le “voci” scaturite dal meeting al quale ha preso parte Thierry Bolloré prima della pausa di agosto indicherebbero, a questo proposito, investimenti globali nell’ordine di 115 milioni di euro come stanziamenti extra verso i settori di ricerca e sviluppo nel diesel: è chiaro che una tale cifra andrebbe a incidere (come in effetti sembra che sia stato) sui ricavi da parte di Renault nei primi sei mesi del 2016.

Se vuoi aggiornamenti su News inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Seguici anche sui canali social
Seguici su TikTok @motori_it
Seguici su TikTok
Motori_it
Seguici su X

Ti potrebbe interessare