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Renault Exciting Days: tutti in pista ad Anagni

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 10 nov 2011
Renault Exciting Days: tutti in pista ad Anagni
Al volante delle sportive Renault per una giornata tra i cordoli.

Al volante delle sportive Renault per una giornata tra i cordoli.

Exciting Days, ovvero giorni dedicati alla conoscenza del mondo Renault attraverso la pista dove è possibile apprezzare le sportive della Losanga e tutta l’efficacia del sistema 4Control delle Laguna. Aperta sia al pubblico che ai clienti Renault, tutti convocati attraverso il mezzo di comunicazione più democratico e interattivo del mondo, ovvero Internet, questa manifestazione ha consentito di comprendere tutte le potenzialità di modelli altamente prestazionali come la Clio Gordini RS e la Megane Coupé RS Trophy nel loro habitat naturale.

Teoria e prove di stabilità

Tutto comincia con il classico approccio teorico, utile per ripassare le buone maniere in pista e per rompere il ghiaccio, perché anche se le intenzioni di Renault sono serie, l’atmosfera è leggera e rilassata, come si addice ad un giorno speciale dedicato agli appassionati. Dopotutto, i proprietari delle sportive Renault hanno anche la possibilità di scatenare in pista tutti i cavalli delle loro vetture affiancati dagli istruttori capitanati dall’istrionico Lorenzo Marini, e possono cogliere l’occasione per ascoltare preziosi consigli da sfoderare alle prossime occasioni.

Dopo le classiche frasi di rito, “ascoltate gli istruttori”, “non esagerate all’inizio”, si scende in pista per un test relativo alla stabilità delle vetture affrontato con la Laguna 4Control e la Megane Coupé Monaco GP, entrambe equipaggiate con propulsori turbodiesel, rispettivamente 2.0 da 175 CV e 1.9 da 130 CV. Si accelera fino a 60 km/h, 70 km/h con la Laguna, e poi si evita un birillo che segnala un ostacolo, è il classico test dell’alce che le due Renault affrontano con disinvoltura. Subito dopo si passa allo slalom e qui l’apporto delle 4 ruote sterzanti della Laguna, con quelle posteriori che fino a 60 km/h ruotano in senso inverso rispetto a quelle anteriori per ridurre il diametro di sterzata, si avverte eccome.

Twingo GT e Clio Gordini

Più tardi si inizia a fare sul serio: sotto la supervisione degli istruttori si affronta il circuito dell’Isam di Anagni a bordo della gamma sportiva per capire cosa vuol dire guidare al massimo. Saliamo inizialmente sulla Twingo GT Gordini spinta dal 1.2 TCe da 100 CV, un piccolo turbo che rappresenta il motore ideale per prendere confidenza con la pista. La Twingo è agile e nel misto sfodera doti di precisione da “grande”, sul veloce è sensibile, ma sempre stabile e sincera.

E’ il turno della Clio Gordini RS, una vera e propria auto da corsa pensata per la strada, con il suo 2 litri aspirato da 203 CV è subito un’altra musica, l’asfalto scorre via veloce sotto le ruote e in un lampo arriva la prima chicane, lei reagisce alla grande mordendo i freni Brembo e facendo valere tutta l’efficacia dell’avantreno ad asse indipendente (è l’unica ad averlo nella sua categoria) per poi fiondarsi con sicurezza e rapidità lungo il circuito. La Clio è stabile, veloce, reattiva ed ha tutto ciò che serve per affrontare la pista, inoltre è ancora più affascinante nella livrea Gordini.

Laguna Coupé e Wind

Nella Gamma Renault sportiva ci sono anche vetture più grandi  come la Laguna Coupé e auto aperte come la Wind e non potevamo lasciarcele scappare; così saliamo a bordo della Laguna, spinta dal turbodiesel 3 litri da 235 CV e poi sulla piccola roadster. La prima, seppur accreditata di una massa importante si muove bene in pista, l’importante è che si tenga conto dei trasferimenti di carico e degli spazi di frenata leggermente superiori, mentre la seconda, spinta dal 1.6 aspirato da 133 CV, è molto agile tra i cordoli, ed è una degna cugina della Clio RS: dopotutto, il suo telaio deriva in gran parte dalla quello della Clio RS della serie precedente. La Wind è una sorpresa in pista e nel misto mostra il suo lato migliore, aggredendo le curve con uno spirito guerriero.

Megane Coupé RS Trophy

Non poteva mancare il piatto forte che, come sempre, viene lasciato alla fine, per essere gustato nella maniera migliore. La “pietanza” in questione, o meglio la “prelibatezza”, per usare delle metafore culinarie, è la sportivissima Megane Coupé RS Trophy. Una belva da 265 CV e 360 Nm di coppia, spinta da un poderoso 2 litri turbo, ed equipaggiata con il telaio Cup con differenziale autobloccante meccanico. Inutile parlare di prestazioni: vi basti sapere che al Nurburgring, lo scorso giugno, ha stabilito il record per le vetture a trazione anteriore in 08:07:97.

Nonostante la pioggia che ha iniziato a cadere in maniera incessante, siamo partiti con intenzioni bellicose, lasciando che il piede destro alimentasse la sinfonia del 4 cilindri turbo che tuona dallo scarico ad ogni cambiata. Già alla prima frenata abbiamo capito subito che questa Megane speciale ha realmente qualcosa in più; infatti, la vettura è stabile, precisa e rallenta in un fazzoletto anche ad alta velocità. In uscita di curva poi, si può aprire il gas senza remore, contando su tutta l’efficacia del differenziale autobloccante meccanico al 35%, capace di non far slittare neanche sul bagnato le ruote anteriori deputate a scaricare a terra tutti i suoi 265 CV.

Nel curvone veloce l’auto è stabile, precisa, ma anche agile e, volendo, si può agire sullo sterzo per modificare la traiettoria in ogni istante, sapendo di poter contare su un telaio davvero riuscito. Insomma, la Trophy non è una RS con qualche cavallo in più, ma un’auto raffinata, che per gli appassionati del genere potrebbe rappresentare un vero e proprio oggetto di culto.

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