Renault: la R16 compie cinquant'anni
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Prima Renault “medio-alta” a trazione anteriore e due volumi con portellone, fu prodotta dal 1965 al 1980 in quasi 1.846.000 unità.
“Voiture à Vivre“: era questo, mezzo secolo fa, il claim che accompagnò l’arrivo sul mercato della Renault R16, rivoluzionaria “tutto avanti” e prima vettura veramente moderna della Marque à Losanges: un modello che, dalla trazione anteriore alla soluzione due volumi con portellone, inaugurò una era tutta nuova per il marchio. In questi giorni, Renault R16 compie cinquant’anni. La vettura, che debuttò in anteprima al Salone di Ginevra 1965, entrò nei listini Renault nell’estate successiva.
Che si trattasse di un modello particolarmente innovativo, lo testimonia il titolo di “Auto dell’Anno” che le venne assegnato nel 1966 (fu la prima vettura di produzione francese ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento internazionale). Voluta dall’allora amministratore delegato Pierre Dreyfus – numero uno Renault dal 1955 al 1975 – e disegnata da Gaston Juchet, la R16 contribuì a “invecchiare” la concorrenza, e a stendere le basi per un nuovo linguaggio stilistico. Gli atout della vettura erano principalmente due: la trazione anteriore, che riprendeva e ampliava una filosofia industriale inaugurata nel 1961 con la iconica R4, e la formula “due volumi“: grazie a un’ampia varietà di regolazioni, la capacità del bagagliaio passava da 346 litri a ben 1.200 litri. Fra le altre particolarità tecniche, la scatola del cambio e la testata realizzati in alluminio pressofuso.
L’iter progettuale che portò alla presentazione della Renault R16 parte da lontano: dal 1958, per la precisione, anno nel quale Renault commissionò alla carrozzeria italiana Ghia (all’epoca partner della Régie) lo studio di una vettura innovativa, che fosse particolarmente versatile e pratica nell’utilizzo (secondo un’accezione attuale, la vettura doveva rispondere a canoni di elevata abitabilità e modularità). Dal “Project 115” si arrivò, successivamente, al “Project 114“; i primi prototipi furono oggetto di una lunga serie di test, che vennero condotti per quasi due anni dall’Europa agli Stati Uniti all’Africa, per testare la nuova nata di Renault nelle più varie condizioni di marcia e ambientali.
Dal 1965, la R16 – prima vettura di classe medio – alta Renault “tutto avanti” – venne declinata in diverse versioni, e con motori la cui cilindrata salì da 1.470 cc della prima serie a 1.565 cc fino a 1.647 cc: R16 “base” e “Commerciale” (1965 – 1970); R16 L e “Commerciale” (1970 – 1974); R16 TL (1970 – 1975); R16 TL alimentata a benzina normale (1976 – 1978): R16 TA (la prima vettura atrasmissione completamente automatica secondo Renault, 1969 – 1970); R16 TL “Automatic” (evoluzione della precedente, prodotta fra il 1975 e il 1979); R16 TS (1968 – 1976);R16 TX (la più accessoriata, caratterizzata da cerchi in lega da 14″ a disegno Gordini, dal cambio a cinque marce e da un sottile spoiler sulla sommità del portellone, prodotta dal 1973 al 1979); R16 TX “”Automatic” (1974 – 1979). In totale, la produzione della R16, che si arrestò nei primi mesi del 1980 per fare spazio alla nuova nata R18, totalizzò 1.851.502 unità: quasi tutte vennero prodotte negli stabilimenti Renault di Sandouville (Normandia).
Sotto il cofano, la Renault R16 possiede un cuore “generoso”: opportunamente elaborati, il 1.470 cc della R16 “base” costituì la motorizzazione di partenza per Lotus Europa, mentre il successivo 1.565 cc della R16 TS fu il motore scelto per la leggendaria Alpine A110 1600S.
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