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Renault-Nissan, allo studio una nuova piattaforma comune

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 21 giu 2013
Renault-Nissan, allo studio una nuova piattaforma comune
L’alleanza franco-giapponese sta studiando un’inedita piattaforma modulare capace di abbattere i costi di produzione del 30-40%.

L’alleanza franco-giapponese sta studiando un’inedita piattaforma modulare capace di abbattere i costi di produzione del 30-40%.

L’abbattimento dei costi di produzione è uno dei principali obiettivi delle Case automobilistiche mondiali. Uno dei migliori metodi per contenere questo tipo di costi è la condivisione di componenti tra i vari modelli appartenenti ad uno stesso Gruppo automobilistico, come dimostra l’esempio particolarmente riuscito della piattaforma modulare MQB, utilizzata dalla maggior parte delle vetture appartenenti all’orbita del Gruppo Volkswagen. Dopo la Casa di Wolfsburg, anche l’Alleanza Renault-Nissan sta studiando un inedito pianale modulare battezzato CFM (Common Module Family), sviluppato per adattarsi alle diverse caratteristiche dei futuri modelli appartenenti alle due Case Costruttrici.

>> Guarda le immagini ufficiali della Nissan Qashqai

In realtà, la CFM non sarà una semplice piattaforma modulare, ma un insieme di moduli in grado di essere combinati tra loro per soddisfare le più disparate esigenze.  Attraverso l’utilizzo di quattro diversi moduli, suddivisi in: vano motore, abitacolo, sottoscocca anteriore e sottoscocca posteriore, si potrà realizzare il tipo di veicolo richiesto. La condivisione di un numero elevato di componenti non ricadrà sull’originalità dei vari modelli, anzi ne favorirà la massima personalizzazione in base agli obiettivi dei Costruttori e alle richieste di mercato.

In questo modo sarà possibile scegliere la lunghezza della carrozzeria e del passo, il tipo di trazione, gli sbalzi e molto altro ancora, in modo da realizzare quasi qualsiasi tipo di carrozzeria, dal SUV alla berlina e dalla monovolume alle piccole citycar, abbattendo sensibilmente i costi. Secondo l’Alleanza si potrebbe risparmiare dal 30 al 40 % dei costi di produzione e fino al 30% dei costi relativi ai ricambi, inoltre i vantaggi comprenderebbero anche l’utilizzo di nuove e sofisticate tecnologie sui modelli di fascia più bassa.

La nascita del CFM fa parte di una nuova strategia industriale delle due Case automobilistiche chiamata Power 88, che avrà come ambizioso obiettivo quello di introdurre – entro il 2016 – ben 51 nuovi modelli o importanti aggiornamenti e ben 90 nuovi tipi di tecnologie all’avanguardia. Quando l’utilizzo del CFM sarà a pieno regime si realizzeranno con questa tecnologia ben 1,6 milioni di veicoli l’anno, per un totale di 14 nuovi modelli ogni anno. Le prime vetture che sfrutteranno questa nuova tecnologia saranno le Nissan Rogue, Qashqai e X-Trail, tutte pronte a debuttare quest’anno, mentre nel 2014 arriverà il turno delle nuove Renault Espace, Scénic e Laguna.

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