Renault-Nissan… la partita è finita?
Una “bozza” di accordo faticosamente sottoscritta sarà sufficiente a limitare l’ingerenza dello stato nella gestione dell’alleanza?
Parigi 11 dicembre. Renault-Nissan e lo Stato francese hanno sottoscritto una bozza di “accordo di stabilizzazione” che dovrebbe porre fine allo scontro, durato otto mesi e con minacce di fine dell’alleanza, tra i giapponesi di Nissan (15% dell’azionariato e nessun diritto di voto in consiglio), che chiedevano maggior peso e lo Stato francese che puntava (col suo 19,7% che raddoppiava i diritti di voto) ad avere il controllo del consiglio, “minoranza di blocco” la definisce il ministro dell’Economia Emanuel Macron.
“L’accordo di stabilizzazione” prevede un complicato meccanismo che mantiene il raddoppio del diritto di voto allo Stato (pari ad un 28% dei diritti di voto), ma lo limita ad “alcune scelte di fondo”, termine che comprende le fondamentali scelte strategiche, i dividendi, le alleanze, mentre nelle scelte di gestione operativa e industriale la quota dello Stato torna al 19,7%. Lo Stato francese s’impegna anche a tornare ad una quota azionaria del 15%, vendendo un proprio 4,7% di azioni, e rinuncia a richiedere un terzo seggio in consiglio.
In definitiva, certamente, al di là delle limitazioni nell’ingerenza di gestione ordinaria, affidate peraltro a promesse di comportamento, lo Stato francese di fatto ottiene maggior potere rispetto alla situazione di partenza dell’aprile scorso, già insoddisfacente per il giapponesi che restano senza ruolo istituzionale di peso nel consiglio.
Per questo credo che la partita sia tutt’altro che chiusa e che “l’accordo di stabilizzazione” non stabilizzi proprio nulla, lasciando di fatto aperti tutti i temi del contrasto. Vuol dire che Nissan, pur avendo accettato per firma di Carlos Ghosn come AD di Renault – Nissan, la bozza di accordo continua a meditare sul possibile scioglimento dell’alleanza?
Mi sembra verosimile e ben motivato. La sofferenza di Nissan, vera spina dorsale dell’alleanza, costruttore di successo, produttore di utili, depositario della presenza nei mercati e del primato in tecnologie avanzate, e che nulla conta in consiglio, è palese e in molti nel board dell’alleanza si chiedono se Nissan abbia accettato controvoglia la tregua solo per dedicarsi alla ricerca di una nuova collaborazione che progressivamente la svincoli dai francesi.
Ghosn è perfettamente cosciente dello stato di sofferenza nei rapporti tra Renault e Nissan che la pesante ingerenza dello Stato francese ha provocato, ma non è riuscito ad ottenere molto nonostante otto mesi di impegno diretto e la personale disponibilità a riconoscere ai giapponesi il peso che meritano.
Insomma non credo che pace sia fatta, ma solo che la dichiarazione di guerra sia rimandata con la sottoscrizione di quello che più che un accordo sembra una tregua.
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