Revisione in Sicilia: ora vale anche nel resto d'Italia
Una sentenza della Corte costituzionale dice che le revisioni auto fatte in Sicilia valgono anche nel resto d’Italia (finora non era così).
Una sentenza della Corte costituzionale toglie ombre su una situazione spiacevole, che vedeva non riconosciute nel resto d’Italia le revisioni auto effettuate in Sicilia.
In sostanza, il sommo tribunale ha deciso che le tasse pagate dagli automobilisti residenti nell’isola per effettuare il periodico controllo sullo stato di salute del proprio veicolo debbano necessariamente finire nelle casse statali e non in quelle regionali. Ed è proprio qui il nocciolo della questione: fino al 22 dicembre scorso – giorno della sentenza – l’amministrazione regionale aveva rivendicato per sé tali somme, sostenendo che le spese di gestione della Motorizzazione le spettavano. Oneri e onori, quindi. Ma il fatto che tali tributi non giungessero a Roma comportava la mancata registrazione nella banca dati consultabile dalle forze dell’ordine, a cui risultava non effettuata la revisione che magari era stata fatta regolarmente.
Tutto finito? Niente affatto: la regione Sicilia non ci sta e si è dichiarata pronta ad aprire un contenzioso con lo Stato su questi diritti di riscossione che, retroattivamente, dovranno ora finire sul conto del ministero del Tesoro.[!BANNER]
In attesa di ulteriori sviluppi, la Sicilia si è adeguata al resto d’Italia e farà sì che il pagamento della tassa sulle revisioni finisca a Roma tramite il sistema telematico gestito dalle Poste e non tramite il servizio che era stato affidato in convenzione a Unicredit.
Via libera dunque agli automobilisti siciliani, che potranno attraversare lo Stretto senza il timore di essere fermati e multati e di assistere impotenti al sequestro del proprio mezzo e della sua carta di circolazione.
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