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Revisioni auto: cosa c’è da sapere sulle novità 2017

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 24 feb 2017
Revisioni auto: cosa c’è da sapere sulle novità 2017
Una normativa europea auspica formazione ancora più approfondita da parte del personale addetto ai collaudi.

Una normativa europea auspica formazione ancora più approfondita da parte del personale addetto ai collaudi.

Per automobilisti e motociclisti, questo inizio di 2017 porta con se due sostanziali novità. Una, come avevamo pubblicato nelle scorse ore, riguarda la possibilità di riunire in un unico documento il “tradizionale” libretto di circolazione e le indicazioni contenute nel certificato di proprietà. L’altra, più tecnica ma che interessa ugualmente tutti i veicoli, è relativa agli aggiornamenti che entrano in vigore quest’anno, in materia di revisione periodica dei veicoli.

Si tratta, in dettaglio, della direttiva europea 2014/45/UE, nella quale si richiede una preparazione ancora più approfondita per il personale addetto ai collaudi: “Gli standard elevati dei controlli tecnici – si legge nel testo della direttiva 2014/45/UE, ripresa in questi giorni da un “lancio” dell’agenzia AdnKronos – richiedono che il personale che effettua i controlli possieda un livello elevato di capacità e di competenze”. Da qui la necessità, prosegue la normativa, di “Introdurre un sistema di formazione che comprenda una formazione iniziale e corsi periodici di aggiornamento o un esame appropriato. Dovrebbe essere definito un periodo transitorio per consentire il passaggio senza difficoltà del personale attuale addetto ai controlli a un regime di formazione periodico o di esame”.

Niente di fatto, secondo quanto indica l’agenzia di stampa, relativamente al “temuto” emendamento alla Legge di Bilancio avanzato nei mesi scorsi, nel quale veniva chiesto che, “Prima di effettuare la revisione periodica obbligatoria ai veicoli”, “Gli uffici competenti del Dipartimento per i trasporti terrestri e le imprese autorizzate dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti” avrebbero dovuto “Verificare l’avvenuto pagamento, dell’anno in corso e degli anni precedenti, della tassa di proprietà, della tassa di circolazione e della situazione di fermo amministrativo”. La Commissione Bilancio della Camera ha, a suo tempo, respinto l’emendamento: dunque, in sede di collaudo del veicolo il bollo auto non sarà controllato.

Le modalità di effettuazione della revisione periodica restano immutate. Il portale dell’Automobilista ricorda, a questo proposito, che il primo collaudo va effettuato dopo quattro anni dalla prima immatricolazione dell’autovettura; i successivi, ogni due anni, e riguardano autovetture, autocaravan, autoveicoli per trasporto promiscuo, autoveicoli adibiti al trasporto di cose o ad uso speciale e di massa complessiva non superiore ai 3.500 Kg; inoltre, dal 2003 devono esservi sottoposti anche motoveicoli e ciclomotori.

Il collaudo è, invece, annuale per i “veicoli destinati al trasporto di persone con numero di posti superiore a nove, per le autovetture adibite al servizio taxi, noleggio con conducente, per gli autoveicoli utilizzati per il trasporto di cose ad uso speciale di massa complessiva a pieno carico superiore a 3.500 Kg, i rimorchi e gli autocaravan di peso complessivo superiore ai 3.500 Kg, gli autobus, le autoambulanze e i veicoli atipici (ad esempio, le auto elettriche leggere da città)”.

 

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