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Riforma delle accise, in che modo cambierà il prezzo del diesel

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 13 mar 2025
Riforma delle accise, in che modo cambierà il prezzo del diesel
Scopri la riforma accise 2025: aumenti sul diesel, riduzioni sulla benzina, impatti economici e obiettivi ambientali del PNRR

Una nuova era si apre per i consumatori italiani con la riforma accise sui carburanti, un provvedimento che promette di ridisegnare le dinamiche del mercato. A partire dal 2025, il governo italiano ha deciso di intervenire sul divario tra diesel benzina, con un piano quinquennale che vedrà un graduale aumento delle accise sul diesel e una parallela riduzione su quelle della benzina. Questo cambiamento si tradurrà in una spesa aggiuntiva stimata di 243 milioni di euro l’anno per i conducenti di veicoli diesel, ma in un risparmio di quasi 250 milioni per chi utilizza la benzina.

Riforma accise: i rincari per le famiglie

Secondo le stime del Codacons, per una famiglia media con due rifornimenti mensili, l’aumento annuo dei costi per un’auto diesel sarà contenuto tra i 15 e i 22 euro. Tuttavia, su scala nazionale, l’impatto complessivo nei cinque anni previsti dalla riforma potrebbe raggiungere tra 1,21 e 1,82 miliardi di euro. Di contro, chi possiede veicoli a benzina potrebbe risparmiare tra 1,25 e 1,87 miliardi di euro nello stesso periodo.

Diesel: i rincari sono preventivati

Questa decisione è parte degli impegni presi dall’Italia nel PNRR e nel piano RepowerEU, con l’obiettivo di eliminare i sussidi dannosi per l’ambiente entro il 2024. Non è solo una questione economica: l’iniziativa mira a ridurre le emissioni di CO2, in quanto il diesel è noto per essere più inquinante rispetto alla benzina. È interessante notare che il gasolio commerciale è stato escluso dalla riforma, una mossa pensata per proteggere il settore dell’autotrasporto e prevenire impatti sui costi logistici.

Tuttavia, non mancano le preoccupazioni. Gli esperti e le associazioni dei consumatori avvertono che potrebbero verificarsi effetti inflazionistici a catena, con ripercussioni particolarmente evidenti per i pendolari e i lavoratori che dipendono dall’auto per gli spostamenti quotidiani. In un contesto di transizione energetica, questa riforma rappresenta un passo cruciale ma delicato verso un sistema più sostenibile e bilanciato.

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