Salone di Ginevra: 5 cose che non ci sono piaciute
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Tante le novità, i nuovi modelli, le ragazze agli stand. Ma al Salone di Ginevra 2016 non tutto ci è piaciuto…
1 – L’assenza di Lancia
Per noi italiani è una triste notizia. Al Salone di Ginevra 2016 manca lo stand Lancia. Il nobile marchio italiano, che quest’anno celebra 110 anni di storia, per la prima volta non ha un proprio spazio espositivo alla kermesse ginevrina. La strategia di prodotto definita da FCA per il marchio Lancia, infatti, è limitata al mercato italiano con un solo modello, la Ypsilon. Una fine davvero ingloriosa per la Casa italiana.
2 – Il Salone del post-dieselgate
Ginevra 2016 è stato il primo Salone in Europa dopo il dieselgate. A distanza di qualche mese dallo scandalo, il clamore mediatico è ovviamente finito, ma lo strascico si è tutt’altro che esaurito. Pur avendo colpito principalmente Volkswagen, il dieselgate obbliga in realtà tutti i costruttori a riflettere. Perché quello della riduzione delle emissioni è un problema comune, e molto probabilmente peserà sulle future scelte industriali per quanto riguarda i motori diesel. Lo conferma Marchionne in conferenza stampa: “Dobbiamo cercare di capire come il diesel continuerà a far parte del portafoglio prodotti”.
3 – Ma l’alternativa ecologica è per tutti?
Se le motorizzazioni tradizionali hanno evidenziato tutti i loro limiti… perché non puntare già da subito sulla mobilità alternativa su larga scala? Dopo il dieselgate, al Salone di Ginevra ci sarebbe piaciuto vedere auto ecologiche (ibride [glossario slug=”plug-in”] e elettriche) già pronte per la diffusione a prezzi ragionevoli. Invece sono stati presentati principalmente prototipi e concept, oppure auto per pochi come la Tesla Model X. Un’elettrica strabiliante per tecnologia e prestazioni, ma per pochi, appunto. Al di là dei proclami, insomma, per la vera mobilità eco-compatibile bisognerà aspettare ancora diversi anni.
4 – Ci piace davvero la guida autonoma?
Anche al Salone di Ginevra 2016 si è confermata l’attuale tendenza dei costruttori a sviluppare tecnologie di assistenza alla guida talmente invasive da anticipare la cosiddetta guida autonoma. Capofila in questo senso Mercedes, che con la nuova Classe E ridefinisce gli standard tecnologici. Bmw e Audi ovviamente non sono da meno, ma in generale tutti i costruttori iniziano a proporre soluzioni di assistenza semi-autonome per l’alto di gamma. La sicurezza prima di tutto, certo, ma il piacere di guida non ne risentirà?
5 – Un’Europa che parla ancora tedesco
L’Europa è la culla dell’auto e il Salone di Ginevra è un appuntamento per valutare il peso dei vari costruttori del Vecchio Continente. Anche se a Ginevra abbiamo assistito ad una forte offensiva di prodotto da parte dei marchi italiani – finalmente! – il [glossario slug=”baricentro”] europeo dell’auto è ancora spostato verso la Germania, nonostante il dieselgate. I marchi tedeschi hanno primeggiato anche quest’anno per numero di novità esposte, andando a coprire tutte le nicchie di mercato. All’Italia non resta che consolarsi con le supercar e i concept delle Carrozzerie, da Touring a Italdesign. Quest’ultima purtroppo di proprietà… tedesca.
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