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Salone di Ginevra, Mike Manley: confermati i piani di investimento Fca

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 6 mar 2019
Salone di Ginevra, Mike Manley: confermati i piani di investimento Fca
Intervenuto alla vigilia dell’apertura al pubblico di Ginevra 2019, l’AD Fca annuncia “disco verde” al programma da 5 mld per gli impianti in Italia, indicato come essenziale e che andrà avanti anche con il bonus-malus governativo.

Le novità di prodotto – o meglio: la prefigurazione del futuro asset strategico elettrificato – accompagnano, nelle giornate-stampa del Salone di Ginevra 2019 (qui la nostra panoramica sulla rassegna che apre al pubblico giovedì 7 marzo, per concludersi domenica 17) la conferma, da parte dei massimi vertici Fca, degli investimenti a favore degli stabilimenti italiani. Come dire: la linea di strategia industriale annunciata nei mesi scorsi, e che in tempi più recenti sembrava quasi dovesse scricchiolare a causa dell’introduzione dell’ecotassa da parte del Governo nella legge di bilancio 2019, rimane invariata.

E questa è una bella notizia per gli impianti Fiat-Chrysler Automobiles italiani. In termini… monetari, ciò si traduce nel “disco verde” al piano di investimenti da 5 miliardi di euro comunicato lo scorso autunno (qui il nostro approfondimento) dall’amministratore delegato Fca, Mike Manley, come ulteriore misura al mega-programma che Sergio Marchionne rese noto nell’ormai celebre Capital Markets Day del 1 giugno 2018. Una data che, per gli analisti automotive, assume un’identità di spartiacque in proiezione del futuro Fiat-Chrysler Automobiles.

Del resto, al Salone di Ginevra 2019 il “nuovo che avanza” si può già toccare con mano, e si chiama Fiat Centoventi – concept di citycar a propulsione elettrica destinata ad un ruolo complementare rispetto alla eterna Panda: potrebbe risultare, nel futuro, una “erede” della neopensionata Fiat Punto -, ma anche Alfa Romeo Tonale, C-SUV che oltre ad arricchire le proposte “Sport Utility” per il Biscione, sarà il modello di esordio Alfa Romeo nelle tecnologie di elettrificazione;  e Jeep Renegade e Compass, ovvero i modelli-bestseller per il marchio simbolo per l’offroad made in USA del quale nel 2020 porteranno anch’essi al debutto l’ingresso del settore dell’ibrido plug-in. E già si sa che le stesse Renegade e Compass saranno prodotte a Melfi, l’impianto nel quale avviene l’assemblaggio della lineup Jeep Renegade e di Fiat 500X. Non c’è, nel parterre delle novità di Ginevra 2019, la attesissima Fiat 500 elettrica che si vuole prodotta a Mirafiori già dal 2020. Ma è un dettaglio: le linee-guida del piano di investimenti 2019-2021 hanno trovato in ogni caso conferma. Ed ecco, a spazzare via i dubbi serpeggiati nelle prime settimane di quest’anno, l’avvio degli adeguamenti di Pomigliano d’Arco per l’assemblaggio del compact-SUV di Alfa Romeo (atto che porterà l’impianto campano “ex-Alfasud” ad ospitare nuovamente il montaggio di un’Alfa Romeo dopo quasi un decennio).

Restano nell’aria le manifestazioni di scetticismo che i “piani alti” Fca avevano manifestato all’inizio dell’anno: ci si riferisce all’annuncio trapelato nei giorni del Salone di Detroit secondo il quale l’entrata in vigore del provvedimento “bonus-malus” sulle vendite di auto nuove in relazione alle rispettive emissioni di CO2 avrebbe potuto generare dei ripensamenti sui programmi industriali. A questo proposito, ai rappresentanti della stampa convenuti al Salone di Ginevra Mike Manley dichiara che “Si trattava di attendere, per comprendere meglio l’evoluzione delle dinamiche di mercato nelle fasi successive all’entrata in vigore del provvedimento governativo ed essere così sicuri di operare per il meglio”. “È chiaro che il ‘bonus-malus’ ha generato della confusione – è il pensiero del top manager inglese – Tuttavia l’impatto è sopportabile, circostanziato ad alcuni nostri modelli e staremo a vedere il peso che avrà: per questo diamo conferma agli investimenti”. Va in ogni caso ricordata, e ciò può avere contribuito al mantenimento delle indicazioni strategiche da parte di Fiat-Chrysler Automobiles, la recentissima pubblicazione dei consuntivi Fca per il 2018, rendiconto che ha messo in evidenza performance da primato, sebbene la risposta dei mercati non sia stata concordante.

Altro capitolo, e direttamente legato tanto al presente quanto al futuro del comparto automotive, è quello relativo alle piattaforme di elettrificazione. Mike Manley, allo stesso modo del predecessore Sergio Marchionne, non ha mai fatto mistero di un personale “scetticismo” nei confronti della mobilità elettrica “tout court”, per quanto – come pubblicato in queste ore da La Stampa – “Stiamo sviluppando da soli la nostra piattaforma per l’elettrico”, a precisare che Fiat-Chrysler Automobiles non ha considerato l’eventualità di acquistare il pianale MEB di Volkswagen – Per il futuro valuteremo eventuali collaborazioni; comunque, nel 2025 disporremo di sufficiente elettrificazione nel nostro portfolio da potere raggiungere gli obiettivi della Comunità Europea”. È anche una questione di tempi, come riporta lo stesso quotidiano torinese: bisogna considerare se, per il futuro, i mercati necessiteranno di acquistare nuove piattaforme elettriche: al momento attuale, osserva Manley, “L’incidenza dei veicoli elettrici in Europa è inferiore al 2%, e ciò indica che i consumatori non le comprano, nonostante sui nostri mercati ci siano già una cinquantina di piattaforme elettriche avviate dai Gruppi concorrenti. Da parte nostra, contiamo di essere pronti quando tale quota aumenterà, non prima: ecco perché voglio dire che non ritengo Fca in ritardo sui progetti di elettrificazione”.

Bisogna d’altro canto considerare che, oltre alle tecnologie di elettrificazione, il futuro – ma più che tale, si può dire l’evoluzione dei progetti già avviati o in fase di esecuzione – del comparto automotive, e la competitività dei big player, si giocherà anche su argomenti quali guida autonoma ed assistenza alla guida, multimedialità e sistemi di auto connessa. Potrebbe essere qui una possibile indicazione di future alleanze? Mike Manley non conferma, ma nemmeno smentisce: afferma che “Maserati non è in vendita”, e smentisce le “voci di corridoio” di un interesse Geely nei confronti del “Tridente”; nello stesso tempo, dice l’AD Fca, “Il nostro futuro è indipendente, ma non vuol dire che non valuteremo eventuali opportunità di collaborazione, se ci aiutino a rafforzare e crescere”.

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