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Salone di Parigi: in mostra quattro Porsche da sogno

Di Valerio Verdone
Pubblicato il 5 ott 2018
Salone di Parigi: in mostra quattro Porsche da sogno
La 959 è stata posizionata in un’ala dello stand insieme alla 911 GT1 alla Carrera GT ed alla 918 Spyder per un colpo d’occhio incredibile.

La Porsche ha pensato bene di lasciare un ricordo indelebile agli appassionati del brand in visita al Salone di Parigi perché oltre alla 911 Speedster di ultima generazione ha creato uno spazio ad hoc per mettere insieme 4 modelli d’eccezione. Auto che è già difficile vedere singolarmente, figuriamoci nello stesso momento, devo ammettere che anch’io sono rimasto quasi con gli occhi lucidi davanti a tanta bellezza, potenza e raffinatezza tecnica.

La prima partendo da sinistra è la 959 in primo piano per la sua anzianità, è nata nel 1986, è stata realizzata in soli 292 esemplari sulla base della 911 ed ha portato a battesimo la trazione integrale che poi arrivò sulla generazione dell’intramontabile sportiva tedesca con la serie 993. Forte di un 6 cilindri boxer sovralimentato di 2.850 cm3, toccava i 314 km/h scattando da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi, ma nella variante Sport da 515 CV oltre ad essere più veloce di 1 decimo di secondo nello scatto da 0 a 100 km/h, raggiungeva anche i 340 km/h.

Poi c’è la 911 GT1, realizzata anch’essa per le gare e vincitrice della 24 Ore di Le Mans, era più slanciata della 959 che invece trionfò nella massacrante Parigi Dakar. Sempre derivata dalla 911 di serie, la GT1 in mostra a Parigi aveva i fari della 996, ma poi per il resto era completamente differente. Icona degli anni ’90, aveva una carrozzeria allargata, tante prese d’aria ed un’ala imponente, semplicemente spettacolare nella sua brutalità corsaiola, e persino elegante nella livrea grigia metallizzata, nascondeva il 6 cilindri boxer sovralimentato da 3,2 litri e 544 CV capace di farla scattare da 0 a 100 in 3,5 secondi e di farle toccare 310 km/h. Si narra che ne fossero previsti circa 25 esemplari ma che poi ne siano stati realizzati 20 per l’utilizzo stradale, considerando che la produzione del primo modello era finalizzata esclusivamente ad ottenere l’omologazione per correre. All’epoca la sua antagonista era un’altra tedesca dalle spalle larghe: la Mercedes-Benz CLK GTR.

L’evoluzione delle sportive estreme griffate Porsche ha poi prodotto un altro mostro sacro che risponde al nome di Carrera GT, un’auto nata all’inizio degli anni 2000, nel 2003 per esattezza. Questa sportiva che poteva essere scoperta, aveva un propulsore centrale aspirato V10 da 5,7 litri capace di erogare una potenza di ben 612 CV che lavorava insieme ad un cambio manuale a 6 marce e che poteva spingerla fino a 330 km/h. Una vettura dura e pura, che dava emozioni da corsa, costruita in soli 1.270 esemplari oggi ricercatissimi dagli appassionati.

Il poker d’assi di Porsche al Salone di Parigi si chiude con la 918 Spyder, l’ultima arrivata tra le sportive più esclusive della Casa tedesca e che ha un cuore ibrido formato da due motori elettrici ed un propulsore V8 per un totale di ben 887 CV. Si tratta di un’auto prodotta in soli 918 esemplari fino al 2015, capace di bruciare lo scatto da 0 a 100 km/h in soli 2,6 secondi e di raggiungere i 345 km/h di velocità massima, ma anche di percorrere fino a 31 km ad emissioni zero.

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