Scandalo test e crisi cinese: Toyota registra il primo stop produttivo dal 2020
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Toyota, uno dei colossi dell’industria automobilistica globale, sta attraversando un periodo di turbolenza che segna un’importante battuta d’arresto nella sua produzione globale. Per la prima volta in quattro anni, il gigante giapponese ha registrato un calo produttivo, chiudendo l’anno fiscale a marzo 2024 con una diminuzione del 2,9%, raggiungendo 9,68 milioni di veicoli prodotti. Questo risultato negativo è accompagnato da una leggera contrazione dello 0,3% nelle vendite globali, che si fermano a 10,27 milioni di unità.
Tra le cause principali di questa flessione, spicca lo scandalo relativo ai test di sicurezza, che ha coinvolto diversi modelli del marchio. La falsificazione dei dati nei test di omologazione ha portato alla sospensione temporanea di alcuni veicoli, influenzando negativamente la fiducia dei consumatori e le performance di mercato. Nonostante ciò, il mese di marzo ha mostrato segnali di ripresa: la produzione mensile è aumentata del 9,1%, raggiungendo 880.476 veicoli, mentre le vendite hanno segnato un +7,9%, toccando quota 968.442 unità. Questa ripresa è stata favorita, in parte, dalla corsa all’acquisto negli Stati Uniti in vista dei nuovi dazi annunciati dall’amministrazione Trump.
In Giappone, la situazione rimane complessa, con una riduzione del 2,2% nella produzione (3,24 milioni di unità) e un calo dell’1,6% nelle vendite interne (1,51 milioni di unità). Al contrario, il mercato nordamericano ha mantenuto una relativa stabilità, con 2,07 milioni di veicoli prodotti e 2,73 milioni venduti. La forte domanda di modelli ibridi ha giocato un ruolo chiave nel bilanciare gli effetti negativi dei richiami.
Situazione critica in Cina per Toyota
La situazione appare particolarmente critica in Cina, dove il mercato auto Cina rappresenta una sfida significativa per Toyota. Qui, il costruttore ha registrato un calo produttivo del 7,8% (1,55 milioni di unità) e una contrazione delle vendite del 5,9% (1,79 milioni di unità). La crescente competizione da parte dei produttori locali, in particolare BYD, ha contribuito a ridurre le quote di mercato del marchio giapponese.
Per affrontare queste difficoltà, Toyota sta adottando una serie di strategie di recupero. Tra queste, spicca l’accordo con Shanghai per la costruzione di un nuovo stabilimento dedicato ai veicoli elettrici Lexus, con una capacità produttiva annua di 100.000 unità. Questa mossa mira a rafforzare la presenza del marchio nel segmento premium in Cina, dove Lexus continua a ottenere buone performance nonostante le difficoltà generali del mercato.
E i dazi di Trump?
Negli Stati Uniti, Toyota si prepara ad affrontare l’impatto dei nuovi dazi, che potrebbero trasformarsi in un’opportunità per incrementare la produzione locale. Il mercato statunitense rimane un punto di forza per il marchio, grazie alla domanda costante di modelli ibridi e all’attrattiva delle sue offerte competitive. Le vendite auto USA sono un indicatore chiave del successo di Toyota in questa regione, dove l’azienda continua a innovare e a rispondere alle esigenze dei consumatori.
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