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Sciopero benzinai novembre 2019: al via la protesta di due giorni

Di Francesco Donnici
Pubblicato il 6 nov 2019
Sciopero benzinai novembre 2019: al via la protesta di due giorni
Lo sciopero relativo ai distributori di carburante durerà fino alle sei di mattina di venerdì 8 novembre.

Alle sei di questa mattina, mercoledì 6 novembre, è iniziato lo sciopero dei benzinai che si prolungherà per ben due giorni. L’agitazione che prevede la chiusura dei distributori di carburanti situati sulle strade e le autostrade italiane, durerà fino alle sei di mattina di venerdì 8 novembre.

I benzinai, come sottolineato dalla nota ufficiale diffusa da Confesercenti, è stato indetto per protestare “contro la politica fiscale del governo e contro la negazione dei diritti ad una categoria allo stremo.” Le proteste previste nella giornata di oggi prevedono – oltre la chiusura dei distributori – anche un sit-in che si svolgerà in piazza del Parlamento, a Roma.

La protesta si rivolge quindi soprattutto nei confronti dell’attuale Governo italiano che starebbe pesando sulla categoria a causa di provvedimenti “inutili e cervellotici”, come ad esempio: la fatturazione elettronica, i registratori di cassa telematici (anche per fatturazioni annuali molto ridotte), l’introduzione di documenti di trasporto (Das), l’invio dei corrispettivi giornalieri in formato elettronico, la modalità di registrazione giornaliera in formato elettronico e tanto altro ancora.

Secondo le associazioni di categoria, tutti i numerosi provvedimenti che verranno presto varati dal Governo non hanno ricevuto la necessaria valutazione che ne calcoli l’impatto pratico sull’intero comparto. Dal canto loro, i gestori hanno comunque sottolineato di aver dato la loro disponibilità nel lavorare uniti per migliorare alcune norme nell’interesse dell’intera comunità.

Non bisogna infine tralasciare il fatto che la protesta non si rivolge esclusivamente al Governo, ma anche alle compagnie petrolifere, accusate di fare profitti non compensati da altrettanti investimenti nel settore, così come vengono attaccati tutti quei soggetti diventati titolari di impianti di distribuzione che operano al di sopra delle leggi, facendola franca a causa degli scarsi controlli operati dallo stato.

Su quest’ultimo punto hanno risposto alcuni deputati del M5S appartenenti alla commissione delle attività produttive che hanno assicurato la propria volontà a combattere chi opera nel settore nella più totale illegalità, proteggendo di conseguenza chi lavora rispettando in maniera rigorosa le regole imposte dallo Stato. Tra gli strumenti tecnologici che potranno essere utilizzati troviamo la blockchain che permetterebbe di  controllare e tracciare il “percorso” del carburante in tutte le fasi della filiera, con l’obiettivo di contrastare la contraffazione e il contrabbando, oltre la pesante evasione registrata nel settore.

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