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Seat Leon Verde: prototipo ibrido plug-in

Di Francesco Giorgi
Pubblicato il 13 giu 2013
Seat Leon Verde: prototipo ibrido plug-in
Seat ha presentato in anteprima Leon Verde, prototipo ibrido plug-in che vanta un consumo di 1,6 litri/100 km.

Seat ha presentato in anteprima Leon Verde, prototipo ibrido plug-in che vanta un consumo di 1,6 litri/100 km.

Il Gruppo Volkswagen punta sul verde. La mobilità eco friendly, già vista sulla gamma e-tron di Audi (in particolare la A3 e-tron esposta lo scorso marzo al Salone di Ginevra) e su Porsche Panamera SE Hybrid, ora chiama Seat. Nelle scorse ore, il marchio di Martorell ha presentato in anteprima Leon Verde, prototipo [glossario slug=”ibrido”] plug-in frutto di un programma tecnologico durato 5 anni.

L’impostazione powertrain conferma la “parentela” con Audi A3 e-tron di Ginevra 2013; l’unità termica scelta per Seat Leon Verde, infatti, è il 1.4 TSI da 122 CV (A3 e-tron impiega il 1.4 TFSI da 150 CV), abbinato al motore elettrico da 75 kW – 102 CV già visto nel vano motore della e-tron.

>> Guarda le prime immagini ufficiali della Seat Leon Verde

Nella configurazione estetica, il prototipo Seat Leon Verde è sostanzialmente identico alla Leon MY 2013, sviluppata sulla nuova piattaforma modulare MQB, che ha debuttato sulla nuova Audi A3 e sulla Volkswagen Golf 7. Unica differenza sostanziale con la recentissima Leon 2013, la presa d’alimentazione per la ricarica plug-in della batteria, collocata al centro della griglia anteriore e nascosta al di sotto del fregio Seat apribile.

Le novità salienti sono contenute “sottopelle”. La vettura è frutto di un avanzato studio tecnologico per un approccio hi-tech alla mobilità sostenibile che ha coinvolto interventi pubblici e privati: il progetto Cenit Verde (Green Zenith), durato 5 anni e sostenuto con un finanziamento di 34 milioni di euro dal Ministero spagnolo dello Sviluppo Economico, con la partecipazione di 16 Gruppi aziendali (fra i quali Cegasa, Cobra, Endesa, Iberdrola, Lear e Siemens) e 14 fra aziende ed Enti pubblici.

Seat Leon Verde, accanto alla propulsione ibrida plug-in propone infatti un sofisticato dispositivo di gestione, tramite smartphone, delle funzioni elettriche della batteria e del sistema di alimentazione – controllo del consumo di energia, lo stato di carica dell’accumulatore, le emissioni stimate di Co2 – attraverso un sistema di interfaccia di gestione Hmi (Human Machine Interface) che si attua grazie all’impiego della rete Nfc-Can-WiFi.

La dotazione tecnologica comprende, inoltre, una evoluzione del navigatore dotato di Driving Cycle Predictor, esclusivo del Gruppo Vag, che per Leon Verde memorizza i parametri d’uso dei percorsi abituali e li incrocia con lo stile di guida e le condizioni istantanee del traffico, per ottimizzare consumi ed emissioni di Co2. Da segnalare, poi, il sistema di “auto – ricarica” grazie a un’unità da 20 kW installata a bordo che, in caso di emergenza (batteria “a terra”) trasforma Leon Verde in un generatore di energia per consentire al conducente di usufruire di una riserva di carica.

Per concludere, un occhio alle prestazioni. Velocità massima e valori di accelerazione 0 – 100 km/h saranno comunicati più avanti; per ora, Seat punta sui dati di consumo ed emissioni. Seat Leon Verde viene annunciata per un’autonomia combinata (benzina – elettrico) di 816 km – da ricordare che la capacità del serbatoio è di 40 litri -, con 50 km percorribili dalla sola modalità elettrica. Il consumo dichiarato è di 1,6  litri a ciclo medio (di poco superiore, dunque, all’1,5 litri per 100 km di Audi A3 e-tron).

 

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